Rivista Rotary | Giugno 2016 - page 5

5 il Presidente RI
LETTERA DEL PRESIDENTE
Lo scrittore britannico e pilota della Royal Air Force, Roald
Dahl, è stato anche un avido fotografo che portò con sé la
sua adorata macchina fotografica Zeiss nelle sue numerose
avventure. In un periodo in cui ogni fotografia doveva essere
laboriosamente sviluppata a mano, su pellicola o su negativi,
lui ammassava una raccolta fatta da centinaia d’immagini.
Negli ultimi anni, queste fotografie sono servite come testi-
monianza visiva dei suoi viaggi, un modo per documentare le
sue esperienze e condividerle con gli altri. Ha sempre parlato
dei suoi ricordi come qualcosa di più vivido rispetto alle sue
fotografie. Infatti, molti eventi ed esperienze, raccontava
Dahl, sono semplicemente impossibili da catturare: questi
non potevano essere adeguatamente descritti, né in immagi-
ni, né a parole.
Il linguaggio può fallire e le fotografie sbiadiscono; la mente
commette degli errori e i dettagli si perdono. Ma alcune espe-
rienze, come diceva Dahl, non si offuscano mai; rimangono
impresse nella memoria, anche dopo decenni, come una
fiamma inesauribile. Divampano per sempre nel paesaggio
del nostro passato, dividendo le nostre vite in ciò che è avve-
nuto prima e ciò che è avvenuto dopo.
Questa metafora mi ha accompagnato tutto l’anno, nei miei
viaggi in tutto il mondo per il Rotary. Sicuramente, quest’ul-
timo anno è stato e sempre sarà la fiamma inesauribile nella
mia mente, ora divisa tra il prima e il dopo.
Quando ripenso a questi ultimi 12 mesi, vedo un luminoso
caleidoscopio di immagini scorrere davanti ai miei occhi,
giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. I genitori an-
siosi a Chandigarh, India, incollati al capezzale del loro bam-
bino, ricoverato per un intervento cardiaco. Le vivaci bandiere
del Nepal che sventolano sopra un villaggio interamente
ricostruito dopo il devastante terremoto. La grande emozione,
presso Piazza San Pietro, in occasione del Giubileo dei rota-
riani celebrato da Papa Francesco. Gioiose conviviali in tutto
il mondo, in così tanti paesi, in così tante lingue, con amici
che non avevo mai conosciuto prima, i miei fratelli e le mie
sorelle del Rotary.
Servire in veste di Presidente è un impegno colossale, che
non può essere adeguatamente descritto, né in immagini,
né a parole. È la fiamma inesauribile che brucerà per sem-
pre nella mia memoria, che danza alla luce e che si muove
nell’ombra. Un migliaio d’immagini che si fanno largo nella
mia mente, un migliaio di ricordi, un migliaio di emozioni.
Insieme formano un grande mosaico; insieme mostrano il
luminoso e glorioso lavoro delle vostre mani.
Quest’anno rotariano volge al termine e io sono più orgoglioso
che mai di far parte di questa grande organizzazione: che non
rende il mondo più povero, ma più ricco; che sostituisce la
disperazione con la speranza; che solleva coloro il cui fato ha
portato in basso; e che è un dono per così tanti, da permette-
re a ognuno di noi di essere dono nel mondo.
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