muovere la nostra causa. È questa la nostra sfida futura, ma
che non considero un problema. Io non credo nei problemi,
io credo nelle opportunità”.
Figlio di un muratore che aveva costruito la casa di famiglia
con le proprie mani, pala e carriola, Germ aveva sviluppato
la sua etica del lavoro sin dalla tenera età. E non ha avuto
una vita facile: a causa del cognome, i compagni di classe lo
avevano soprannominato "batterio" e i suoi genitori non po-
tevano permettersi di pagare le tasse del college. Dopo aver
frequentato un istituto professionale, era riuscito a pagarsi gli
studi presso l'Università del Tennessee a Knoxville, lavorando
in una fabbrica di prodotti meccanici e in una caffetteria
del dormitorio universitario. Dopo la laurea, si era arruolato
nella U.S. Air Force dove fu ben presto promosso al grado di
capitano. È stato co-pilota del velivolo C-124 Douglas di 50
tonnellate, trasportando truppe e carri armati in Vietnam. Tra
gli episodi della sua carriera militare, Germ ricorda il momen-
to in cui ha sfiorato la morte dopo che l’aereo aveva perso
due dei suoi motori e aveva dovuto effettuare l’ammaraggio:
“Dopo averla scampata per un pelo, abbiamo potuto vedere
le alghe che pendevano dalla fusoliera”.
Dopo il servizio militare, Germ trovò lavoro per lo studio d’in-
gegneria Campbell & Associates nella sua città natale. Al suo
capo, George Campbell, era piaciuto subito l’atteggiamento
positivo del giovane aviatore. Germ gli aveva detto: “Entro
10 anni voglio essere co-proprietario di questa compagnia
o diventerò il tuo principale concorrente”. Alla fine divenne
presidente e amministratore delegato dell'azienda.
Come Presidente, Germ vuole “ritrovare quel familiare ele-
mento che riesce ad attirare le persone al Rotary.
24
ROTARY
luglio/agosto 2016
C’è tutta una nuova generazione
animata dallo spirito di servizio.
Dobbiamo farle arrivare il nostro
messaggio, e dobbiamo farlo in fretta.
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