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NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

72

ROTARY

novembre 2016

DISTRETTO 2090

Magia e disincanto della solidarietà

Con poco si può far molto.

La formula del Banco Farmaceutico

è semplice: i farmaci che non sono

scaduti, che presentano la confezione

integra, ma non sono più utilizzabili

da terze persone (perché non servono

più), vengono raccolti presso farmacie

convenzionate, da volontari del Rotary

e da rappresentanti del Banco Farma-

ceutico, per essere ridistribuiti a strut-

ture sanitarie e d'accoglienza che ne

avessero bisogno. In un anno, volontari

del Rotary Club di Civitanova Marche

(Distretto 2090) e del Banco hanno

raccolto l'equivalente di 30.000 euro

di presidi farmaceutici sotto forma di

antibiotici, antinfiammatori, gastropro-

tettori, cardiovascolari, antidiabetici,

antidolorifici, ansiolitici e quant'altro.

Alla sommatoria di tale risparmio, re-

lativo al solo recupero delle confezioni,

c'è da aggiungere, inoltre, l'ammonta-

re dei costi inerenti il loro inevitabile

smaltimento qualora non fossero sta-

ti utilizzati. Con poco, in sostanza, si

ottiene molto. Fare poco con molto è

una sorta di stregoneria a rovescio, è

incapacità attitudinale o, peggio, di-

simpegno colposo.

I maghi fanno il contrario: con poco

fanno molto; con gesti misteriosi e po-

chi mezzi tirano fuori dai loro cilindri,

dalle loro maniche, ogni ben di Dio.

Stiamo parlando, appunto, di “magia”.

Il volontariato e la solidarietà, come nel

caso del service Banco Farmaceutico,

rappresentano la magia per eccellen-

za, perché con poco (basta un po' di

tempo libero che ognuno di noi metta a

disposizione) si ottiene tantissimo: un

plusvalore inaspettato e inaspettabile.

Il poco di tanti diventa magicamente

molto per chi viene messo in condizioni

di ricevere: quasi un'azione divinatoria

e prometeica, come l'umile regalo del

fuoco che l'umanità accolse in sordina,

innescando, invece, una serie incredi-

bile di vantaggi sociali, tecnici e cultu-

rali. Se è giusto e doveroso biasimare

gli insufficienti effetti produttivi del

“fare poco con molto” è altrettanto

corretto, per noi adulti, valutare con

disillusione i trucchi dei prestigiatori

e, con altrettanto disincanto, le moda-

lità di applicazione della solidarietà,

inserendola in un discorso più vasto e

realistico che vada cioè oltre il sempli-

ce, isolato, intervento umanitario. Non

è possibile, infatti, concepire l'atto di

solidarietà come un evento straordina-

rio in un contesto inospitale che non

presenti le condizioni minime sociali

di accoglienza e di crescita. Pensare

di piantare una palma o più palme in

una banchisa polare è un atto, quanto

meno, sprovveduto e sconsiderato, sa-

pendo che in quell'ambiente non ci sa-

rebbe mai possibilità di attecchimento.

Tutti i dispositivi di distribuzione di

chance di benessere hanno più facil-

mente successo a livello nazionale o

europeo. Al di fuori di tale contesto bi-

sognerebbe adoperarsi per modificare,

in senso metaforico, soprattutto il cli-

ma internazionale con un conveniente

innalzamento e/o livellamento termico

delle società svantaggiate. Cercare di

liberare l'umanità dalla miseria, denun-

ciare le ingiustizie e le sopraffazioni,

farsi carico dei diritti, puntare sulla

creazione di posti di lavoro e sull'ac-