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DISTRETTO 2050
Torneo Internazionale di tennis in carrozzina
Promuovere lo sport per disabili e creare un ponte ideale con le Paralimpiadi di Rio.
Dritto, rovescio: con le braccia sono dei
tennisti qualsiasi. Con le gambe no.
Ma una soluzione l’hanno trovata: que-
sti atleti disabili corrono su carrozzine
speciali (più maneggevoli e leggere ri-
spetto alle solite), imprimendo forza
alle ruote con una straordinaria tecnica
di mani e sviluppando così un ulteriore
gesto sportivo rispetto ai colleghi nor-
modotati. Le regole sono praticamente
le stesse, con un’unica eccezione: la
palla si può colpire non solo al primo,
ma anche al secondo rimbalzo. Ecco il
tennis in carrozzina: nel 1976 fu inven-
tato negli Stati Uniti, e oggi è presente
in Italia con 13 tornei internaziona-
li ogni anno. In Lombardia c’era solo
quello di Brescia. Da giovedì 8 a do-
menica 11 settembre, invece, si è ag-
giunto quello di Cremona. Significativa
coincidenza: la quattro giorni sportiva
è caduta nel cuore delle Paralimpiadi
di Rio, mutuandone spirito e valore.
Merito di Alceste Bartoletti e Roberto
Bodini, che hanno voluto incrementa-
re, aprendola anche ad atleti stranieri,
l’edizione nazionale 2015: sempre sot-
to la loro regia, sempre all’ombra del
Torrazzo, e sempre con il sostegno di
numerosi Rotary Club (quest’anno 19)
del Distretto. Anzi, il 2050 stesso l’ha
ufficialmente “adottato”, facendone
un service della commissione “Progetti
diversamente uguali” coordinata da Pa-
olo Nolli. «A ogni RC - spiega Bartolet-
ti, che è socio del Cremona - abbiamo
chiesto aiuti economici, ma soprattutto
abbiamo chiesto la presenza dei loro
membri secondo le diverse competenze
di ognuno: medici, fisioterapisti, au-
tisti, addetti alla segreteria. È questo
il vero spirito rotariano, diversamente
saremmo come un qualsiasi sponsor
commerciale».
Alle premiazioni di domenica, all’om-
bra del Torrazzo, sono intervenuti il go-
vernatore Angelo Pari, il presidente del
RC Cremona Marco Soldi e numerosi
altri presidenti dei sodalizi che hanno
sostenuto l’iniziativa. Presenti il sin-
daco Gianluca Galimberti e il delegato
Coni Achille Cotrufo, accolti dal presi-
dente della Baldesio Mario Ferraroni.
Il “singolare” lo ha vinto Steffen da
Berlino: nel 1989 un incidente in auto
l’aveva paralizzato dal bacino in giù,
ora è tra i 40 tennisti “speciali” più for-
ti al mondo. Storia di un successo che
scaturisce dalla disperazione, la sua.
E storia diversa da quella di Salvatore,
leccese verace, 53 anni, di cui 52 e 6
mesi segnati dalla poliomielite prima e
dalla “sindrome post polio” poi. Lo ha
raccontato a tutti: «Sono qui grazie al
Rotary Club della mia città, che ha so-
stenuto tutte le mie spese». E che dire
di Stieg da Salisburgo? In carrozzina ci
è salito da bimbo, menomandosi nel
salto da un letto all’altro della stanza. A
tennis gioca dal 1984, ma il suo ricor-
do più bello è l’incontro con Giovanni
Paolo II in cattedrale.
Archiviata così la prima edizione, già si
guarda all’anno prossimo: la Federazio-
ne Internazionale Tennis ha confermato
l’assegnazione del torneo a Cremona,
e alcuni atleti si sono già iscritti. La
ricetta di questo successo? «L’Organiz-
zazione puntuale, l’accoglienza della
città, il tifo degli spettatori e il ricco
montepremi»: Bartoletti ne è certo.
Sua è stata pure l'idea di riproporre il
gemellaggio tra Cremona e Madonna di
Campiglio, attraverso la Giornata d’a-
micizia rotariana che, celebrata nella
località trentina lo scorso agosto, è pul-
sata al ritmo dei palleggi su due ruote.
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