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GLOBAL GRANT

STEPHEN BAKER

Rotary Club di Key Biscayne, USA

CAROLINA BARRIOS

Rotary Club di Cartagena de Indias, Colombia

PATRICK BISWAS

Rotary Club di Padma Rajshahi, Bangladesh

JOHN BRAUN

Rotary Club di Austin, USA

STEVEN CAINE

Rotary Club di Burnt Hills-Ballston Lake, USA

PATRICK COLEMAN

Rotary Club di Luanshya, Zambia

JULIO GRAZIOSO

Rotary Club di Guatemala Vista Hermosa, Guatemala

YOSHIMASA ISHII

Rotary Club di Amagasaki West, Giappone

MARIO NASARD

Rotary Club di Baabda, Libano

VASUDHA RAJASEKAR

Rotary Club di Madras East, India

GUS OPPERMANN

Rotary Club di Los Angeles, USA

PHILIP J. SILVERS

Distrete 5500, USA

GERALD SUSSMAN

Rotary Club di Coral Springs-Parkland, USA

Qual è stato l’aspetto vincente del vostro progetto di

sovvenzione globale?

BARRIOS:

Il coinvolgimento dei

Rotary Community Corps

di

Leticia, Colombia, è stato essenziale. I RCC hanno proposto

il progetto, hanno aiutato a selezionare i beneficiari, hanno

coordinato e supervisionato la costruzione delle strutture sa-

nitarie, e hanno partecipato attivamente nella promozione del

programma a tutta la comunità, non solo ai diretti destinatari.

La nostra partnership con l’Università San Buenaventura

Cartagena, che ha fornito corsi di formazione e ha donato

materiali didattici, è stata altrettanto cruciale.

BAKER:

I nostri metodi sono stati testati in una serie di

progetti più piccoli per zanzariere antimalarica, così che al

momento giusto saremo stati in grado di realizzare un proget-

to di sovvenzione globale. Avevamo un piano preciso di cosa

stavamo facendo e di come avremmo dovuto farlo.

BISWAS:

È stato fondamentale stabilire una vera relazione

di cooperazione con la comunità fondata sulla comprensione

reciproca e sulla fiducia. Conoscendo le tradizioni sociali,

le abbiamo rispettate in pieno soprattutto perché il progetto

riguardava le donne del villaggio.

COLEMAN:

La partecipazione del Rotary è stata resa nota fin

dal principio. Il nome del Rotary assicura integrità in ogni

progetto.

SILVERS:

Primo, l’impegno e il finanziamento dei Rotary club

dell’Uganda. Dieci club hanno adottato centri di assistenza

sanitaria rurali, e il Distretto ha contribuito con 10.000

dollari in fondi destinati al Distretto stesso e 20.000 dollari

in contanti. Secondo, il gruppo di formazione professionale,

composto da medici professionisti dall’India, Israele e Stati

Uniti, si è appoggiato a professionisti ugandesi. I professioni-

sti del luogo conoscevano gli utenti e i sistemi dell’assistenza

sanitaria, così i membri del gruppo internazionale sono stati

visti come partner e non come “missionari”. Ultimo, la nostra

sorveglianza e valutazione completa ed effettiva.

RAJASEKAR:

Identificare un’organizzazione non governativa

ben radicata tra la gente comune con la quale poter collabo-

rare; lavorare duramente per raccogliere fondi; e, in qualità di

Club che da dieci anni adotta sovvenzioni dalla Fondazione,

adoperare sistemi metodologici e pratiche già conosciute

dalla comunità locale.

CONSIGLI PER IL SUCCESSO

I rotariani dei club raccontano i progetti

...e cosa gli altri club possono imparare dalla loro esperienza.

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ROTARY

maggio 2017

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