Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 3

3 editoriale
EDITORIALE
PROSPETTIVA
SUL MONDO
ROTARIANO
Andrea Pernice
Alla base del Rotary, l’incontro. Ogni momento di conoscen-
za, di confronto, di ricerca. L’incontro tra persone diverse,
tra esigenze e stimoli che si rincorrono nel tentativo di ra-
gionare insieme, di trovare soluzioni e risposte condivise.
L’incontro, quello che genera l’impulso a fare, a rendere la
nostra partecipazione attiva, a lavorare in sinergia nell’am-
bito di un network di intelligenze cresciute in contesti di-
versi, frutto e motivo di ricchezza e di stimolante diversi-
tà. L’Institute di Milano domina tra i contenuti di questo
numero di Rotary, come nel numero di ottobre è stato per
l’invito alla Convention 2016. Due eventi rotariani distin-
ti, ma validi entrambi a esemplificare proprio la necessità
dell’incontro, nel Rotary e per il Rotary. L'uno, momento di riferimento essenziale per il
dialogo dei Rotariani sul Rotary di oggi, nel caso di Milano calcato nel contesto civile di
un’Europa stanca, duramente attaccata da più parti, estremamente bisognosa di ricono-
scersi in una identità forte che pare smarrita; l'altro, motivo di un prossimo incontro, nel
calendario che ciclicamente la vita associativa ci ripropone, fissando alcune tappe cru-
ciali del nostro percorso. Più che mai le tensioni sociali di questo periodo, e la crisi del-
le relazioni interculturali e interreligiose sembrano richiamare il Rotary all’espressione
tangibile della propria missione nell’edificazione del dialogo tra i popoli. È un richiamo
tanto forte sul fronte della relazione Rotary-società, quanto su quello interno allo stesso
Rotary. La riflessione che l’Institute ci ha suggerito abbraccia ampiamente il senso di
questa funzione rotariana, che si manifesta ogni volta che si incontrano persone diverse,
desiderose di riuscire nel mediare esigenze e stimoli, e di lavorare insieme per soluzioni
e risposte condivise. Dentro e fuori dal Rotary. Siamo alle stesse parole dell'inizio di
queste poche righe, lì ricondotti dal forte senso del vivere civile che solo il rispetto per
l’altro e la coscienza della volontà ci permettono di riconoscere. La società ci impone di
avere coscienza di noi stessi, per poter palare di un Rotary rilevante, oggi. In un processo
evolutivo in cui il confronto e la crescita sono bilanciati ed essenzialmente determinati
proprio da coscienza e rispetto.
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