Rivista Rotary | Giugno 2014 - page 22

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ROTARY
giugno 2014
DAVID KENNERLY
Una delle caratteristiche del tuo essere fotografo
è l’abilità di inserirti nel mezzo dell’azione, che sia
Washington o Vietnam. Cosa ti rende capace di su-
perare qualunque ostacolo?
Penso che il miglior modo per rispondere a questa domanda
sia di raccontare di come riuscii ad avere un’altra esclusiva,
di cui vado orgoglioso: il tète-à-tète in barca tra Reagan e
Gorbachev. Come tutti, provai a smuovere tutti i miei contat-
ti. Ma alcuni contatti sono meglio di altri. C’era un ragazzo
all’ufficio stampa di Reagan, Mark Weinberg che visionava
le richieste dei fotografi. I miei colleghi generalmente lo
ignoravano, pensando che non avesse alcun potere, per cui
cercarono di scavalcarlo. Ma ogni volta che succedeva le
richieste ritornavano tra le mani di Mark, che le rifiutarono.
Non poterono perciò fare le foto che volevano. Ma avendo io
lavorato per Jerry Ford, sapevo come funzionavano queste
cose. Così rispettai i ruoli e chiesi direttamente a Mark. Lui
mi diede l’esclusiva.
Essere al posto giusto nel momento giusto la con-
sidera una specie di sfida, soprattutto in tempo di
guerra?
Bisogna avere molto rispetto delle persone che fanno delle
buone foto di guerra. Non è facile cogliere i momenti di un
conflitto, e bisogna saper rispettare le emozioni e i sentimenti
di chi c’è dentro. Capita anche però che persone che hanno
perso casa, o la propria moglie, o il proprio padre cerchino
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