A 25 anni
il fotogiornalista David Hume Kennerly
ha vinto il premio Pulitzer per le sue foto sui combattimenti
in Vietnam e per il suo scatto a Mohammad Ali dopo essere
stato messo al tappeto da Joe Frazier. Nel 2005 la rivista
American Photo scrisse di lui come “una delle 100 persone
più importanti nella fotografia”. A 27 anni fu ingaggiato dalla
Casa Bianca come operatore fotografico per il Presidente Ge-
rald Ford. Quando Ford gli offrì il lavoro, Kennerly lo fissò ne-
gli occhi e gli disse che non avrebbe accettato se non avesse
potuto avere accesso totale e contatto diretto con il presiden-
te. Ford acconsentì, non prima di chiedergli però, sorridendo,
se avesse intenzione di usare l’Air Force One nei weekend.
Divennero presto amici. Prima di lasciare la Casa Bianca,
due anni e mezzo dopo, fotografò una Betty Ford danzante a
piedi nudi sul tavolo della stanza del Gabinetto presidenziale,
attorno al quale si sono seduti importanti persone e discusse
delicate situazioni. Kennerly aveva sviluppato un’abilità nel
mettere a proprio agio le persone, ovunque esse si trovassero.
La sua natura empatica unita al suo istinto di catturare l’ina-
spettato, gli hanno fruttato molto.
Appena dopo aver lasciato la Casa Bianca – al punto da es-
sere considerato una celebrità lui stesso – viaggiò attraverso
i Paesi medio orientali, al soldo del Time magazine. Un
momento prima era a scattare un’istantanea del presidente
egiziano Anwar Sadat mentre in solitaria scrutava il deserto, il
momento dopo immortalava l’attimo di relax tra il presidente
Regan e il presidente Gorbachev su una barca durante il loro
primo incontro a Ginevra, nel 1985. Questa foto esclusiva dei
due statisti simboleggiò molto più che tutte le dichiarazioni
di fermare le ostilità fatte fino ad allora.
L’ormai 67nne Kennerly, vivendo a Santa Monica con sua
moglie Rebecca e i suoi due figli Nick e Jack, può guardare
indietro e vedere la sua lunga carriera, costellata da 37 co-
pertine, tra Time e Newsweek, una nomination agli Emmy,
una produzione esecutiva con la NBC per The taking of flight
847, numerosi premi fotografici, e altrettanti libri, tra cui
Shooter del 1979 e Photo du Jour: A Picture-a-Day Journey
through the first year of the new millenium, del 2002. Conti-
nua a spendere molto del proprio tempo a ideare e realizzare
nuovi progetti, guardandosi attorno e andando dove lo porta
la sua curiosità.
L’impazienza di esplorare è apparentemente recente, si con-
fessa quando parla con il suo collaboratore Stephen Yafa, che
lo sta aiutando per il suo ultimo libro di fotografia e memorie.
Su un muro della casa di Kennerly è appesa la fotografia
nella quale, nel 2009, immortalò cinque presidenti spalla
a spalla nell’Ufficio Ovale, autografata da tutti e cinque. Li
ha immortalati con un angolo inusuale di 45°, cogliendo una
prospettiva intima, osservandola si nota come tutti godano
della compagnia dell’altro.
Quest’anno, Kennerly ha giudicato i finalisti del concorso
fotografico di The Rotarian.
18
ROTARY
giugno 2014
DAVID KENNERLY
Betty Ford nel 1977, nell’ultimo
giorno della presidenza di Ford.
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