Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 51

NOTIZIE ITALIA
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DISTRETTO 2050
A Morimondo la conca più antica
Mario Comincini ospite del RC Morimondo Abbazia.
La cultura della tecnica e la tecnica
della cultura. Per sillogismo si parla di
Mario Comincini, che ha incantato i soci
del RC Morimondo Abbazia parlando
delle conche dei Navigli. Insieme a lui
al tavolo del presidente, Beppe Resna-
ti, anche il sindaco di Ozzero, Gugliel-
mo Villani, e il capitano dell’Esercito,
Mauro Arnò. Comincini ha intrattenuto
tutti da storico ed esperto conoscitore
del territorio qual è, sulla scorta del
libro che ha scritto e dato alle stampe
nel 2012: La prima conca dei navi-
gli milanesi (1438). E così facendo ha
fatto scoprire l’interessante storia dei
Navigli e della “conca leonardesca”:
opera idraulica atta a superare il di-
slivello tra due corsi d’acqua imposto
dalla conformazione del terreno, e come
tale, fondamentale per la navigazione
nei canali artificiali scavati dall’uomo,
quali appunto i Navigli. Di leonardesco,
però, la conca ha solo il nome: non fu
lui a inventarla, anche se fu il primo a
disegnarla e a descriverne il funziona-
mento. Chi l’abbia inventata non è dato
sapere, mentre è sicuro che il primo
documento che ne parla risale al 1438
e descrive nientemeno che la conca del
Naviglio di Bereguardo che si trova a
Morimondo. É questa, pertanto, che si
aggiudica il titolo di “conca più vec-
chia del mondo”, battendo di un anno
appena la conca di Viarenna di Milano,
citata in un documento del 1439. È a
Morimondo, insomma, la capostipite di
tutte le chiuse, che nei secoli a venire
si diffusero in tutto il mondo: Nord Eu-
ropa, Rodano, Reno, fino al Canale di
Panama. “Contrariamente a quanto fin
dal '700 si tramandava in merito alla
prima conca dei Navigli, individuandola
in quella impiantata nel 1439 dalla
Fabbrica del Duomo a Milano vicino
alla Darsena – ha spiegato Comincini -,
le carte dimostrano che il primato della
prima conca spetta al Naviglio scavato
da Abbiategrasso a Bereguardo per vo-
lere di Filippo Maria Visconti. Le mie
ricerche, infatti, hanno portato alla luce
un dato più antico: l’installazione di
conche nel Naviglio di Bereguardo agli
inizi del 1438 e, dopo pochi mesi, nel
Naviglio di Cusago e in uno scomparso
Naviglio tra il castello di Milano e porta
Ticinese. Poi, nel 1439, nel Naviglietto
di Viarenna e in uno scomparso Naviglio
da Bereguardo a Pavia e, negli anni suc-
cessivi, nel Naviglio da Binasco a Pavia,
nel Naviglio di Vigevano e nel Naviglio
della Martesana”. E dopo alcuni decen-
ni, Leonardo da Vinci avrebbe ammi-
rato questa espressione della genialità
lombarda, studiandone anche qualche
perfezionamento e creando così il mito
delle “conche leonardesche”. Fatto sta
che in base alle ricerche di Comincini il
titolo onorifico di “padre putativo di tutti
navigli” spetta proprio al Naviglio di
Bereguardo: il primo Naviglio dell’orbe
terracqueo descritto dalla storia per le
sue chiuse. Insomma, se il sistema di
conche di navigazione più conosciuto al
mondo è quello del Canale di Panama,
il più antico è quello del Naviglio di Be-
reguardo. A sorpresa.
S
ILVIA
L
ODI
P
ASINI
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