Rotary | Ottobre 2013 - page 31

INCONTRI
31 incontri
un cancro al seno, di cui due sono morte e anche due sorelle
sono morte, sempre per il cancro al seno”.
Ma la perdita più devastante è del
1996, quando suo marito Jeff,
cui era legata da 29 anni, mo-
rì improvvisamente. Aveva solo
cinquant'anni. Era il giorno in
cui la torcia olimpica attraversava
la Columbia per andare ad At-
lanta. “Io con alcuni membri del
mio staff eravamo andati in città a vedere le persone che
portavano la torcia, e avevo chiesto a Jeff se voleva che ci
incontrassimo”, ricorda. “Disse di no, aveva un cliente in
arrivo per le 11, e sarebbe rimasto a casa quella mattina. Ho
parlato con lui verso le 10. Non l’ho più sentito, non l’ho mai
più sentito. Ho provato a chiamarlo mentre rientravo a casa,
ma non era raggiungibile. Quando ho visto la sua macchina
nel nostro cortile, ho subito capito che qualcosa non anda-
va”. Preoccupata la Matthews è corsa dentro e ha trovato suo
marito collassato in cima alle scale. “Non ha mai incontrato
il cliente alle 11. Ha avuto un letale attacco di cuore”. Il lutto
della Matthews è stato devastante. “Due cose mi hanno aiu-
tata a superare la morte di Jeff. Una è il tempo – si guarisce
con il tempo – e l’altra Dio”.
Questa perdita ha richiesto un momento di chiarezza.
“Sono convinta che si ha bisogno di uno scopo per alzarsi
ogni mattina,” dice. “Hai bisogno di qualcuno o qualcosa
da amare che faccia altrettanto con te. Forse può essere la
convention Rotary, una gita in campagna, la pesca o il golf”.
Oggi per lei la famiglia è il Rotary. “Dopo la morte di Jeff, ho
lavorato ancora per due anni”, dice. “Mi sono ritirata dall’i-
struzione, e mi sono dedicata completamente al Rotary. Così,
per essere schietti, il Rotary ha fatto molto di più per me di
quanto io abbia fatto per lui, perché è dando a me le oppor-
tunità di fare cose in cui io credo veramente che ho fatto la
differenza, e ho aiutato a raccogliere milioni di dollari per la
Fondazione”. Di questo Anne è entusiasta.
“Zia Anne è dura, ma ha cuore”, dice Jeff Manning, chiama-
to con il nome del defunto marito della Matthews e che ha
chiamato sua figlia come la prozia. “Lei ha dedicato la vita
al Rotary. Ho iniziato ad andare agli incontri Rotary con lei a
8 anni, e nel 1995 mi ha portato alla Convention a Nizza, in
Francia. Non vedo l’ora di viaggiare
con mia figlia per portarla ai mee-
ting Rotary”.
“L’energia positiva della Mat-
thews è contagiosa”, dice il
Past governatore del distretto, Hal
Salisbury. “Quando sei vicino a
lei, senti che puoi fare di più di
quello che potevi fare prima. Lei può aiutarti a perseguire
obiettivi che mai avresti immaginato di poter di raggiungere”.
Salisbury ha servito come Governatore nel Distretto 7770,
lo stesso della Matthews, due anni dopo di lei. Afferma di
aver dovuto lavorare molto per mantenere gli alti standard
ereditati da Anne.
Durante il suo incarico da Governatrice, la Matthews ha in-
franto tutti i precedenti record del distretto nell’incremento
delle raccolte fondi e del numero di soci. In totale, durante il
suo mandato, il Distretto 7770 ha raccolto 518,000 Dollari
per la Fondazione, e come Presidentessa della Fondazione di
Distretto, Anne ha fatto sì che il suo Distretto fosse al primo
posto nel mondo per la quantità di donazioni annuali.
“Questa è l’eredità che ha lasciato”, dice Salisbury. “Ha ispi-
rato il resto di noi a non aver paura di fare”. Anne Matthews
attribuisce il suo tocco da Re Mida alle storie personali che
racconta riguardo ai beneficiari della Fondazione. “Io vedo
i progetti e le cose che stiamo facendo e posso parlarne in
prima persona”, dice.
Di tutte le sue caratteristiche, la parlantina è il suo forte.
Con il suo piacevole accento della South Carolina e anni di
discorsi pubblici in tutto il mondo, anche come educatrice
e Rotariana, Anne raramente utilizza poche parole. Non ha
mai esitato. “Se non sai pensare abbastanza veloce da dire
qualcosa, allora stai in silenzio fino a che non riesci a parlare
e ad articolare meglio le tue idee”, consiglia.
Anne Matthews non ha bisogno di parole vuote. Non ha paura
del jet lag o di parlare davanti a migliaia di persone. Quasi
non si accorge di essere la sola donna seduta in una sala pie-
na di uomini. Parla. Conduce. E fa tutto questo per il Rotary.
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