Rotary | Settembre 2013 - page 25

rI
-GENERAZIONE
Greg Garofolo
I nostri membri si trovano oggi ad affrontare tempi di crisi.
Non è un problema solo dei giovani. Chiunque può fare la
differenza. Qualcuno può dare più soldi, qualcuno più tempo
e forza, e altri aprire le porte al network Rotariano. Siamo
un’organizzazione certamente più ricca se riconosciamo que-
ste diverse modalità di servizio.
Cosa hai trovato utile negli inontri con i più “anziani”? Dove
c’è attrito?
Jennifer Petrichenko, 30 anni, Rotaract club di Cloverdale,
B.C., Canada.
Ho parlato con un Rotariano, quando il mio
Rotaract club ha avuto bisogno di aiuto per un nuovo proget-
to, e lui mi ha detto che avrebbero potuto prendere in carico
integralmente il progetto. Una comune convinzione è che i
Rotaractiani siano giovani e sprovveduti. Alcuni Rotariani che
ho conosciuto hanno impiegato molto tempo a convincersi
che non fossi uno studente, ma un professionista in carriera.
Holly Ransom, 23 anni, Rotary club di Crawley, Australia.
Alcuni dei migliori Rotariani che io abbia incontrato erano
fervidi sostenitori delle potenzialità dei giovani. Hanno deciso
di darmi il loro sostegno come giovane presidente di club, di
impiegare il loro tempo per spiegarmi le sfumature del Rota-
ry, e offrirmi supporto per qualsiasi progetto, per scegliere le
persone giuste nei ruoli di leadership.
Kristi Breisach
Il mio Rotaract club ha lavorato duro negli ultimi anni per
rafforzare le relazioni con i club sponsor, e abbiamo scoper-
to che i Rotariani sono i nostri primi sostenitori. Sono stati
mentori speciali, mostrandoci come scrivere proposte per i
matching grant e fare le domande giuste alle persone giuste,
e aiutandoci a individuare i nostri punti deboli, nel modo più
efficace e rapido.
Abbiamo anche sviluppato delle buone relazioni sociali. Il
nostro club sponsor ha trasformato i suoi incontri riservati
in “chiaccherate davanti a una birra”, perché ci incontriamo
in una fabbrica di birra locale. Per i Rotaractiani è un modo
nuovo di entrare in contatto con i Rotariani, che “sembrano”
più socievoli senza giacca e cravatta.
Evan Burrell
Ho molti grandi amici nel Rotary, che sono più vecchi di me,
tra cui un “mentore” che ha un profondo affetto nei miei con-
fronti. È un baby boomer (nato nel grande boom di nascite
del dopoguerra, tra il 1945 e il 1964, Ndr). Ho parlato con
lui della vita, del Rotary, della mia carriera. Non crede nelle
differenze generazionali. Mi ha raccontato che non è mai sta-
to in disaccordo con suo padre che è nato nel 1890, quindi
dovremmo solo guardare oltre e superare il gap.
Che compromessi siete disposti a fare quando trattate con i
Rotariani più “anziani”? Cosa è garanzia di successo?
Cathy Gonzales
Mi sono seduta con molti Rotariani in riunioni e pranzi.
Conversavano piacevolmente. Spesso gli argomenti di con-
versazione riguardavano cose successe prima che nascessi.
Sarebbe simile se uno di loro mi sentisse parlare con i miei
soci Rotaract. Ho preso questa situazione come un’opportu-
nità. Ho anche avuto l’esperienza di fare supporto tecnico per
Mi sono seduta
con molti Rotariani in riunioni e pranzi.
Conversavano piacevolmente. Spesso gli argomenti
di conversazione riguardavano cose successe prima
che nascessi. Sarebbe simile se uno di loro mi
sentisse parlare con i miei soci Rotaract.
Ho colto questa situazione come un’opportunità.
- Cathy Gonzales -
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