Rivista Rotary | Settembre 2014 - page 15

SERVIZIO NEL MONDO / ITALIA MADAGASCAR
L’intervista
Francesco Martelli RC Bologna Nord
Com’è stata l’accoglienza dei Vezo?
“Non ti accolgono come Papa Francesco, nessun tappeto ros-
so, niente bandierine o applausi. La presenza del volontario
viene percepita in maniera strana. Hanno bisogno, chiedono
aiuto. Ma tu resti un bianco. Solo dopo due o tre missioni,
come nel mio caso, la diffidenza è scemata”.
Perché proprio questo angolo del Madagascar?
“Mi sono proposto come volontario al Rotary: faccio già parte
dell’Associazione Oculisti per l’Africa, mi sembrava corretto
far conoscere ai nostri soci questa realtà e poter, tangibil-
mente, aiutare questa popolazione grazie all’aiuto della
Foundation”.
La sua azione nel concreto?
“Si va e si opera. Con due grandi valori nella valigia: servizio
ed etica. Non possiamo fare tutto ma dobbiamo cercare di
offrire il meglio a chi ci chiede aiuto. Quindi competenza, co-
stanza, amore per il proprio lavoro. Ogni intervento ti ripaga,
sempre. Un arricchimento assoluto. Vedere una donna che,
dopo trenta anni, ritrova la luce è un’esperienza da mozzare
il fiato”.
Il caso più toccante?
“Ho operato diverse persone con cecità bilaterale, quindi
totale. Ricordiamo che la cataratta, nel Terzo Mondo, è un
vero e proprio flagello. Un bambino cieco, ricordano i dati
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rischia di perdere
la vita in un anno. Un giorno è arrivato in ospedale un giova-
ne accompagnato da un secondino. Non parlava. Barcollava.
Recuperare la vista, dopo anni di prigione e probabilmente
di soprusi, è stata per lui una ‘svolta’. L’ho visto riprendersi,
riacquistare sicurezza. Per lui si apriva un nuovo futuro. Non
credo di esagerare”.
Contributi, facciamo delle cifre…
“Una missione come quella di cui stiamo parlando viene a
costare sui tremila euro tra viaggio, jeep, materiali. La no-
stra Fondazione ha contribuito per il 50 per cento. C’è da
aggiungere che il Distretto 2072 ha fatto una personale e
consistente donazione all’Ospedale Vezo”
Un ricordo tra gli altri?
“Il sorriso di Stephanie, cinque anni, cecità bilaterale. Un
anno dopo l’intervento ho voluto inviarle un paio di occhiali
speciali studiati da un mio amico ottico. Difficile ritrovare il
suo villaggio, una ricerca estenuante. Ma alla fine ci siamo
riusciti”.
Raccomanderebbe l’esperienza ai suoi colleghi?
“Siamo già in tanti. E nessuno torna mai a mani vuote“.
15 servizio rotariano
L’OSPEDALE VEZO
L’Ospedale Vezo è stato creato dal nulla dal dottor
Sandro Pasotto, un apprezzato medico che dopo una
brillante carriera medica svolta nei principali ospedali
di Bologna, una volta andato in pensione, ha voluto
dare un più profondo significato alla sua vita umana e
professionale, realizzando negli anni, con la caparbietà e
con l’aiuto di tanti amici, tramite la Onlus da lui fondata
(Amici di Ampasilava-Madagascar), in una parte dimen-
ticata dal mondo, forse apprezzata solo per la bellezza
della sua natura incontaminata, un ospedale perfetta-
mente attrezzato che, per quanto riguarda l’apporto
indispensabile delle competenze medico-chirurgiche, si
appoggia unicamente su medici volontari.
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