Rivista Rotary | Ottobre 2015 - page 63

pano in un clima di debolezza morale che certamente non
alimenta la rettitudine, bensì favorisce l’astuzia necessaria
per violare le regole della convivenza sociale, lasciando de-
generare l’intemperanza giovanile in devianza, prima, e in
delinquenza, poi.
Ricordiamo, inoltre, che il Bullismo gioca un ruolo essenziale
nella scuola che, istituzione primaria nella vita dei ragazzi,
ha l’arduo compito di promuovere la cultura e il rispetto delle
regole per una costruttiva convivenza sociale e civile. Accanto
alla teoria, però, la pratica risulta, molto spesso, difficile da
applicare.
Scuola e famiglia, purtroppo, non dialogano o non collabo-
rano e mettendo in luce le rispettive inadeguatezze nello
svolgimento delle funzioni educative a loro correlate: non è
raro che i genitori difendano a prescindere i comportamenti
dei propri figli provocando un’inevitabile frattura dei rapporti
tra questi ultimi e gli insegnanti.
Cosa si può fare per porre fine a questo fenomeno? La parola
d’ordine è “prevenzione”: si deve e si può prevenire il Bulli-
smo perché le conseguenze di atti di violenza sui ragazzi non
sono solo pesanti ma anche, molto spesso, irreversibili.
Le vittime di questi abusi oltre a sentirsi isolate dal resto del
gruppo si ritrovano anche esposte a nuove ritorsioni qualora
chiedessero aiuto venendo relegate, in questo modo, a una
posizione di passività assoluta senza alcuna possibilità di
riuscire a reagire….
Le conseguenze più comuni in una vittima di Bullismo posso-
no essere: la mancanza di autostima, la perdita di sicurezza
e, nei casi più prolungati nel tempo, anche sintomi psico-
somatici come quelli derivanti dallo stress, dai disturbi del
sonno o dall’ansia, fino ad arrivare a dei veri e propri attacchi
di panico.
Quale tipo di prevenzione dovrebbe essere attuato? Per questo
fenomeno potrebbe non bastare la disciplina o la repressione.
Sarebbe, forse, più auspicabile puntare su un’educazione
impostata su una didattica che coinvolga in modo più incisivo
la sfera delle emozioni. Essa sarà tanto più efficace quanto
più vicina a iniziative che promuovono lo sviluppo della cosid-
detta “intelligenza emotiva”, ossia la capacità di percepire,
valutare, controllare ed esprimere sentimenti o emozioni im-
piegate per guidare i propri pensieri e le proprie azioni.
Secondo questa teoria, conosciuta in ambito psicologico con
il nome di “resilienza”, l’individuo diventa l’unico fautore del-
la propria esistenza attraverso la trasformazione di un evento
traumatico, nato da un fenomeno deviante come il Bullismo,
in un processo positivo di crescita e di adattamento.
Questa peculiare caratteristica è riconosciuta come uno dei
metodi più efficaci impiegati dall’individuo per riuscire a
destreggiarsi nei momenti di persistente difficoltà resistendo
e reagendo con positività alle minacce dell’ambiente esterno.
Il punto di partenza per la creazione di un buon rapporto tra
compagni è dettato, dunque, da un’educazione che favorisca
le cosiddette “abilità sociali”.
Infatti, l’azione didattica di prevenzione esercitata dalla
Scuola è tanto più mirata ed efficace quanto più è presente,
nella strategia educativa, la comunicazione di tutti quei fatto-
ri che stanno alla base del benessere psicologico e sociale del
ragazzo: una corretta elaborazione delle emozioni sarà fonda-
mentale per la definizione dei ruoli di “bullo” o di “vittima”.
Il Rotary e la scuola possono fare molto in merito a questi
argomenti: possono, per esempio, tentare di ricostruire quel
rapporto di fiducia con le generazioni future motivando i gio-
vani a perseguire i propri scopi e i propri ideali, perché quan-
do una generazione è lasciata senza ideali, essa perde sia
la volontà di fare la storia, che la capacità di comprenderla.
Animata da questo intento, la Commissione interdistrettuale
“Legalità e cultura dell’Etica” ha sostenuto e si è affianca-
ta, sin dall’inizio del suo complesso lavoro, all’Istituzione
scuola, ambiente privilegiato e unico organismo educativo
non familiare preposto alla realizzazione di tutti quei pro-
cessi di crescita, di educazione e di sensibilizzazione delle
giovani generazioni nei confronti della cultura, della legalità
e dell’Etica.
La Commissione, pertanto, si avvarrà anche quest’anno
dell’impegno di tanti rotariani motivati dalla positiva espe-
rienza delle quattro iniziative precedenti (contraffazione,
equità fiscale, immigrazione e tempi della giustizia) che
sosterranno la presente iniziativa affinché essa trovi consensi
e successo come accaduto negli anni precedenti: a loro va un
sincero ringraziamento di cuore.
P
ATRIZIA
C
ARDONE
63 legalità
LEGALITÀ
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