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il Rotary e di far conoscere il nostro
scopo e le nostre opere.
Tutti i rotariani si devono sentire mo-
tivati al fine di far comprendere agli
amici, alle persone che influenzano l’o-
pinione pubblica, alle forze più attive
della società e ai nostri uomini di go-
verno cos’è, cosa promuove e cosa rap-
presenta il Rotary per l’umanità intera.
L’orgoglio di essere rotariani deve tra-
sparire anche quando parliamo della
nostra Associazione e poiché la sua
immagine viene associata a quella delle
persone che la compongono, occorre
che queste abbiano un atteggiamento,
un linguaggio e un modo di presentarsi
unico e coerente così da trasmettere
un’immagine altrettanto univoca del
Rotary.
Per supportare questo, il Rotary ha di
recente avviato un’iniziativa plurienna-
le, di portata senza precedenti, con il
fine di rafforzare la nostra immagine.
Fermo restando lo sforzo a incrementa-
re il numero dei soci e le attività, dob-
biamo cambiare il modo di raccontare
la nostra storia per consentire alle per-
sone di capire che cosa rappresenta il
Rotary, perché siamo rotariani e perché
ciò può fare la differenza.
La nostra è un’organizzazione viva, vi-
tale, dinamica, in evoluzione continua;
ciò esige da un lato l’aggiornamento
delle nostre conoscenze, dall’altro l’im-
pegno a diffonderle in modo chiaro,
esatto, attuale.
Se una persona qualsiasi, per esempio,
provasse a chiedere a un rotariano cosa
è il Rotary oppure cosa fa il Rotary,
quanti di noi saprebbero rispondere in
modo esauriente? O anche alla sempli-
ce domanda: "Perché sei rotariano?".
Sapremmo rispondere in modo chia-
ro ed esauriente tale da promuovere
un’immagine ben definita? Sapremmo
rispondere a un estraneo che ci pone
una domanda per apprendere qualcosa
da noi?
Come definire la nostra mission, come
trasmetterla ad altri, come entusiasma-
re, come diffondere un ideale fatto di
concretezza, deve essere uno dei com-
piti di ogni rotariano, il quale per comu-
nicare si deve innanzitutto informare
per conoscere.
È questa l’innovazione che il Rotary ci
chiede.
L’obiettivo, dunque, è quello di motiva-
re, coinvolgere e ispirare sia gli attuali,
che i potenziali nuovi soci, così come
anche i donatori e i partner strategici; il
tutto supportato da un buon processo di
comunicazione. Il Rotary raccomanda
molto, come obiettivo formativo, l’uso
dello story-telling; cioè far raccontare a
ciascun socio il proprio “momento Ro-
tary”, oltre che informare sulle attività
di successo portate a termine negli anni
precedenti. Lo scopo è di sviluppare
una discussione utilissima al fine di
richiamare l’attenzione e l’interesse dei
soci. E poi, non dimentichiamo mai che
non c’è migliore comunicazione di quel-
la espressa attraverso i service, perché
sono proprio i progetti che rappresen-
tano i fatti concreti dell’azione locale
e internazionale del Rotary nel campo
sociale e umanitario.
V
ito
C
asarano
