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ROTARY | ottobre 2011 28
re dei loro contributi al funzionamento
interno possono essere più innovative
e utilizzare meglio la risorsa vitale dei
volontari”. Perlman consiglia di iniziare
dalle valutazioni on-line, per poi con-
centrarsi su ricerche diversificate sui
contenuti disponibili in merito alle atti-
vità reali. Di studiare le componenti del
consiglio e le loro qualifiche; di mettere
a fuoco i dettagoli dell’organizzazione, e
di valutare se la sua missione sia alline-
ata a quanto si è effettivamente disponi-
bili a prestare il proprio sostegno”.
Gli esperti concordano sul fatto che ra-
ramente le donazioni via telefonino o su
richieste tramite e-mail sono basate su
una buona idea di base. “E ‘impossibi-
le prendere una decisione informata in
risposta a un appello che faccia leva
su una reazione sostanzialmente istin-
tiva”, afferma Smith. Miniutti consiglia
ai donatori di essere proattivi: invece
di aspettare che qualcuno chieda una
donazione, di cercare finalità che cor-
rispondano alla propria passione, e ap-
profondirne la conoscenza.
Borochoff mette in guardia in partico-
lare dalle leve emozionali che puntano
al cuore. “Nessuna organizzazione le-
gittima cercherà di giocare con i sensi
di colpa”, dice. “Purtroppo i gruppi che
lavorano sulle cause più popolari sono
quelli in cui si verificano più abusi.
Si tratta di situazioni in cui operano i
professionisti delle raccolte fondi, che
il più delle volte operano per il proprio
profitto personale più che per la finalità
umanitaria che dovrebbe essere ragione
primaria del loro impegno.
“I donatori dovrebbero sapere che tre
quarti di tutta la beneficenza provengo-
no da singoli individui - metà dei quali di
famiglie non abbienti”, dice Smith. “Le
donazioni da cittadini filantropi com-
pongono la base di finanziamento per le
organizzazioni no- profit, grandi e picco-
le, in buona parte del mondo”.
Considerando questa realtà è bene, ri-
cordare il mantra: dona dal tuo cuore,
ma usa la testa. Q