ROTARY |
ottobre 2011
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essere più complicato destinare i propri
soldi in modo intelligente di quanto lo
sia guadagnarli. Tuttavia, quando deci-
dono di donare, le persone si aspettano
che i loro contributi siano resi disponibi-
li per il migliore uso possibile.
Seth Perlman, senior partner presso
Perlman & Perlman, uno studio legale di
New York che lavora con organizzazioni
non profit da più di mezzo secolo, offre
un consiglio per gli aspiranti donatori:
“La cosa importante da tenere a mente
è che la stragrande maggioranza delle
organizzazioni caritatevoli stanno cer-
cando di fare la cosa giusta. E’ piuttosto
raro imbattersi in casi di vera e propria
fronde nell’ambito del al no-profit. Il pro-
blema principale per la valutazione del
migliore destinatario delle donazioni sta
nel cercare di poterne conoscere o de-
terminare l’efficacia di funzionamento a
livello organizzativo e operativo”.
La consulente specializzata in no-profit
Wendy Smith, autrice di
Give a Little:
come le vostre donazioni di piccola
può trasformare il nostro mondo
, è
concorde: “La maggioranza delle orga-
nizzazioni no-profit sta destinando il pro-
prio contributo disponibile per generare
buoni risultati”. “Purtroppo, le pur rare
vicende scandalose attirano l’attenzione
della stampa in misura decisamente più
significativa dell’attività delle centinaia
di migliaia di aziende ben gestite e bene
intenzionate che lavorano duramente
per cambiare il mondo, e che ottengo-
no scarso interesse mediatico. La gente
dovrebbe offrire loro i propri contribu-
ti, con la certezza che le loro donazioni
possono fare la differenza”.
Grazie alla quantità di risorse disponibi-
li online, valutare l’affidabilità e la credi-
bilità delle organizzazioni che operano
nel terzo settore oggi è decisamente più
facile di quanto non fosse anche solo
qualche anno fa. Molti servizi qualifica-
no tali organizzazioni e forniscono indi-
cazioni specifiche per l’identificazione
delle cause che possano incontrare l’in-
teresse specifico del donatore.
Tra i più rilevanti sono da annoverare
Wise GIving Alliance, il braccio no-pro-
fit del Better Business Bureau; Charity
Navigator, un’organizzazione no-profit
del Nord Jersey che monitora 5.500 dei
più noti enti benefici degli Stati Uniti e
compila una intuitiva “top 10” suddivi-
sa per diverse categorie; e l’American
Institute of Philanthropy ha un raggio
di controllo più ridotto, ma che è stato
definito “il pit bull dei cani da guardia”
dal New York Times, proprio in ragione
delle sue approfondite analisi. (Daniele
Borochoff, fondatore dell’American In-
stitute of Philanthropy, intervistato per
il report
60 minuti
su Greg Mortenson,
aveva pubblicato un articolo molto cri-
tico sil Central Asia Institute un anno
prima che il servizio televisivo andasse
in onda).
La classificazione del Better Business
Bureau si compone di criteri di “accre-
ditamento” delle organizzazioni no-pro-
fit che si concretizzano in 20 standard di
responsabilità. Gli enti accreditati pos-
sono pagare per un “sigillo di approva-
zione” che possono pubblicare on-line e
nei loro materiali promozionali. l’Ame-
rican Institute of Philanthropy adotta
una tradizionale scala di valutazione da
A a F, e l’accesso alle valutazioni online
richiede una tassa di iscrizione annuale
al network di 40 dollari, che contribui-
scono a finanziare le operazioni dell’or-
ganizzazione. La scala di valutazione di
Charity Navigator va da zero a quattro
stelle e, come il Better Business Bureau,
l’accesso ai suoi voti online è gratuito.
Sandra Miniutti, CFO di Charity Naviga-
tor, afferma che la maggior parte degli
I NOSTRI
PROGETTI
IN AFGHANISTAN
Mentre il Central Asia Institute di Greg Mortenson ha ricevuto una copertura mediatica eccezionale per il suo lavoro di costruzione
discuole in Afghanistan, un gruppo associato con il Rotary Club di La Jolla Golden Triangle, in California, ha lavorato in silenzio
su una serie di progetti per l’istruzione nel paese, compresa la costruzione di una scuola. I Membri del Club Fary Moini Steve
Brown hanno condotto tali iniziative, iniziate nel 2002.
Brown racconta di aver posto a Mortenson, incontrato proprio in una occasione in Afghanistan, una domanda che si pone fre-
quentemente: come si fa a controllare le cose in Afghanistan per verificare che ci siano intoppi? E di aver avuto la risposta “Con
un team di persone che lavorino per te”.
Nel Rotary in tutto il mondo i Club hanno un ruolo fondamentale nel monitoraggio dei progetti. “Il Rotary, attraverso la sua rete
di club, tra cui sempre un Club di riferimento in loco, può verificare i progressi sui progetti”. “Mortenson ha scelto di lavorare in
un ambiente che è difficile da controllare. La sua esperienza, e tutta la polemica che ha generato, mi hanno fatto riflettere molto
attentamente sulle garanzie che abbiamo posto alla base delle nostre sovvenzioni”.
Per saperne di più sul lavoro dei Rotariani in Afghanistan cosulta
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