ROTARY |
aprile 2012
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menti in qualunque cosa la riguardi, dal
mantenimento di base all’innovazione.
La gente del mondo in via di sviluppo
è convinta che l’acqua debba essere
gratuita per essere considerata un bene
primario. Ma questa stessa gente ha già
pagato un costo altissimo per l’acqua
senza prezzo: la maggior parte sareb-
be disposta di buon grado a darle un
valore economico corrispondente alla
fruibilità. Un esempio di questa dispo-
nibilità è nella rapidità con cui anche
i più poveri hanno adottato i telefoni
cellulari come strumenti essenziali per
lo sviluppo.
In conclusione, parlare di crisi idrica
globale non è solo scorretto, ma anche
scoraggiante. Piuttosto che motivare le
persone, le deprime. I problemi idrici
sono locali. Le soluzioni sono locali. Le
popolazioni devono prendere coscien-
za dei propri problemi, affrontarli, e
impegnarsi per la loro soluzione, av-
vantaggiandosi della condivisione non
dello stato di bisogno e di emergenza,
ma dello scambio di conoscenze e di
strategie e di esperienze vincenti. Se
Delhi non risolve i propri problemi, l’u-
so regolato dell’acqua ad Atlanta non
potrà eliminarli. E questa è un’altra ve-
rità non considerata: la conservazione
idrica di una città come Chicago, come
quella di qualsiasi altra metropoli nel
mondo, non aiuta chi si confronta con
la scarsità in Texas, o a Delhi, o in zone
ad alta sofferenza.
Ma di fronte alla soluzione dei propri
problemi, si mettono quanti si trovino
in difficoltà nella condizione di non
poter ignorare le iniziative adottate e
proposte. È nobile immaginare la pos-
sibilità di fornire acqua pulita e sempre
disponibile a tutti, ovunque e gratuita-
mente. Ma uno degli effetti corrosivi
dell’acqua senza prezzo, ovunque nel
mondo, è l’aggressione al suo valore,
che diminuisce rapidamente. È quello
che gli abitanti di Rangpuri Pahadi san-
no meglio di noi, limitati da una visione
sofisticata dell’acqua.
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