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PIOGGIA, TERRE DIMENTICATE
no una prima percezione della sicci-
tà dall'alto. Solo terra, una distesa a
perdita d'occhio, senza vegetazione,
senza vite umane, senza acqua, senza
animali. Tutto a una sola ora di volo
dalla partenza. All'atterraggio, il grup-
po affronta un tragitto in auto di circa
50
miglia, attraverso carcasse di anima-
li morti e terra arida e polverosa, per
raggiungere il villaggio di Lotitanit, a 30
miglia dal confine con il sud del Sudan.
Tutto intorno solo alberi secchi, siccità
a spaccare il suolo, bambini consuma-
ti da fame e sete, con qualche goccia
d'acqua in taniche sporche e forate. Nel
villaggio, la Croce Rossa aveva allestito
una clinica medica di primo soccorso,
dove folle di persone si dirigevano sen-
za sosta, alla ricerca di un po' d'acqua
e di un po' di cibo. E dove poco prima
dell'arrivo del gruppo di giornalisti e
rotariani si era appena accasciato un
uomo, nel tentativo estremo di essere
aiutato. Coperto con un telo, a soli 28
anni.
Subito coinvolti nella gestione dell'e-
mergenza, i visitatori si sono prestati
all'aiuto in relazione alle rispettive ca-
pacità: i medici nel visitare i bambini,
i giornalisti nel documentare la dram-
maticità della situazione per onorare
il vero nell'informazione dell'opinione
pubblica, i Rotariani nel cercare di
soddisfare le diverse necessità. Tutti
A sinistra: Abbas Gullet, capo della Croce Rossa
keniana, con Conrad Sauvé, segretario generale
della Croce Rossa canadese, e Janet Mathenge,
presidente del Rotary Club Karen-Nairobi, dopo
l’arrivo nella regione in carestia.
Sopra: la rotariana Geeta Manek con una tribù di
nomadi, in Turkana.
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