Rotary | Ottobre 2013 - page 48

FOCUS
/ OBIETTIVI DEL MILLENNIO
48
ROTARY
ottobre 2013
Anche se cresce il numero delle famiglie che possiede un
PC, o un dispositivo mobile, anche se un italiano su tre fa
acquisti online, anche se ormai i social network fanno parte
della nostra quotidianità, una ricerca ISTAT mette in luce il
divario tra l’Italia e il resto d’Europa in fatto di Internet e
banda larga.
Va peggio solo in Grecia, Bulgaria e Romania. Sembra che il
bel paese stia sottovalutando l'importanza dell'innovazione
per la qualità del futuro che lo attende.
C’è anche un altro dato che deve essere preso in grande con-
siderazione. Disattenzioni e distrazioni istituzionali a parte,
emerge un diffuso disinteresse per l’innovazione tecnologi-
ca, che deriva spesso dalla convinzione che gli strumenti
della contemporaneità siano sostanzialmente superflui: un
vezzo di cui è possibile fare a meno.
I dati ISTAT mostrano infatti che il 41,7% delle famiglie
dichiara di non possedere l’accesso a Internet perché non
ha le competenze per utilizzarlo; il 12,7% accede a internet
non da casa ma da un altro luogo; l’8,5% considera costosi
gli strumenti necessari per connettersi e il 9,2% ritiene
eccessivo il costo del collegamento; ma il vero problema è
che ben il il 26,7% considera Internet inutile e non inte-
ressante.
In ogni caso l'Italia è, con la Grecia, tra i Paesi che regi-
strano la crescita maggiore nell'accesso a internet mediante
banda larga, entrambe hanno segnato un aumento superiore
al 24%.
Per quanto riguarda l’utilizzo che gli italiani fanno della
rete, si scopre che l’80,7% se ne serve per spedire o rice-
vere e-mail e il 68,2% per cercare informazioni su merci e
servizi.
Una leggera crescita si riscontra nel numero di internauti
che si servono della rete per leggere news o giornali online
(più 7%), per informarsi su merci e servizi (più 5,4%) e per
avere informazioni sanitarie (più 5%).
Il 26,3% degli individui sopra i quattordici anni di età che
utilizzano Internet, ha ordinato e/o comprato merci e servizi
per uso privato, soprattutto per viaggi e soggiorni o vacanze.
La quasi la totalità (94,2%) delle persone sopra i sei anni
di età che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca,
e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati
(83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere
messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione online,
e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musi-
ca, ad esempio, su siti di social networking.
Se poi si indaga sul “come” i cittadini italiani abbiano
acquisito tali competenze si scopre che la maggior parte
ritiene di dover tutto alla pratica (il 75,9%) unitamente al
supporto ottenuto da colleghi, parenti e amici più esperti (il
68,7%).
Si riducono le differenze sociali per quasi tutti i beni tecno-
logici sin qui considerati, ma rimangono le famiglie del cen-
tro e del nord a possedere le quote più elevate di tali beni.
Inoltre, nel Centro-nord si riscontra la quota più alta di fa-
miglie che possiede l'accesso ad Internet (oltre il 54%) e la
connessione a banda larga (circa il 46%), mentre nel sud e
nelle Isole le quote scendono e si attestano rispettivamente
intorno al 47% e al 37%.
L’invito a porsi il problema e premere affinché la questione
assuma maggiore rilevanza all’interno del dibattito politico
coinvolge tutti. Lo sviluppo tecnologico di un paese, oggi co-
me oggi, è sinonimo di sviluppo in senso stretto e pertanto,
ancor più in momenti di crisi, non va sottovalutato.
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