QUESTIONE DI CUORE
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Lui seguì corsi di perfezionamento all'estero, tra il 1993 e il 1998,
lavorando in Australia, Canada e Francia. Tornato a Kiev, fu nominata
coordinatrice della cardiochirurgia pediatrica presso l'Istituto Amo-
sov. Nell’anno 2000, i medici eseguono 244 interventi chirurgici.
Nel 2010, il numero era salito a 1.231. "Operiamo 10-11 pazienti
al giorno", dice Vladimir Zhovnir, Direttore del Centro. "L'età media
dei pazienti con patologie cardiache che richiedano l’intervento chi-
rurgico è di circa un anno."
Il club di Kiev continua la sua stretta collaborazione con il centro,
tramite la fornitura di attrezzature, il reperimento di arredi ospe-
dalieri usati, e il soddisfacimento di altre necessità quotidiane del
centro, tra cui 100 paia di lenzuola per i letti in un nuovo edificio.
Il club sponsorizza anche l’opportunità, per gli specializzandi, di
ricevere una formazione medica più approfondita.
"Sono molto emozionato per questo service", dice Alexei Kozhenkin,
socio fondatore e Past Presidente del club. "É stato il primo progetto
del primo Rotary club in Ucraina. É inoltre risultato essere un pro-
getto di grande successo."
La prova di questo successo si è vista presso l’annuale corsa del Ca-
stagno a maggio. Ex pazienti, le loro famiglie, il personale medico, e
la comunità partecipano a una gara che promuove il centro e aiuta
a fornire finanziamenti per le forniture e le attrezzature. I bambini
corrono 300 metri e gli adulti 5 chilometri per le strade di Kiev.
Nell’ultima edizione più di 300 ex pazienti hanno preso parte alla
corsa, insieme ad altri 7.000 partecipanti.
La Ichnatenko corre con la figlia ogni anno. "Ogni volta che parteci-
piamo, ricordiamo i nostri medici, la nostra clinica, il personale che
è sempre attento a noi," dice. "Ho sempre avuto bei ricordi su questa
clinica. É come una famiglia”.
Tania Stukalyanko, il cui figlio Sergei ha subito un intervento cardia-
co all’età di sei mesi, si ferma un istante dalla corsa e racconta: "Ci
era stato detto che con una tale diagnosi, la gente non vive", dice
lei. "Ma siamo vivi!"
Tra le tante storie felici del centro, il Dr. Yemets dice di aver avuto
una grande notizia la scorsa estate: “Una ragazza, che era stata il
suo terzo paziente vent’anni fa, durante il periodo di allestimento
della cardiochirurgia neonatale, mi ha invitato al suo matrimonio.
Questo è stato emozionante!"
