Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 17

Il titolo che ho dato a questo mio intervento è Indietro per il
futuro. Non vuole significare una contraddizione in termini,
ma richiamare l’attenzione sul fatto che il futuro del Rotary
non può che fare riferimento alle sue radici.
Nel 1905, a Chicago, prese vita una delle prime organiz-
zazioni di servizio della storia: non per «rappresentare la
società dal punto di vista sociale, religioso o razziale - scrive
Paul Harris - ma per affermare il grande valore dell’essere
insieme, per diffondere elevati livelli etici e promuovere la
comprensione, la solidarietà, la pace».
Tre, fin dall’inizio, i fondamenti: amicizia, etica professiona-
le, servizio.
L’amicizia è l’elemento vitale della struttura del Rotary. Essa
è, diceva Paul Harris, «una forza evangelizzante, la roccia
su cui è stato costruito il Rotary». L’aggettivazione rotariana
dell’amicizia vuole significare che i rotariani sono chiamati
a vivere la condizione associativa in modo che si realizzi la
principale finalità del Rotary: “il servire”. In questo senso,
l’amicizia è un valore morale insopprimibile, che richiede di
donare con spontaneità e gratuità senza speranza di ricevere
nulla in cambio: è amicizia-solidarietà.
Fin dalla fondazione fu posto il problema dell’etica profes-
sionale. Di qui la finalità di «informare ai principi della più
alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni, e far
sì che essa venga esercitata nella maniera più degna quale
mezzo per servire la società». Questa la divisa morale che ci
guida; uno stile di vita che fa già parte della coscienza del
singolo, ma che deve essere proiettato nella società in cui
operiamo. «Ogni rotariano - diceva Paul Harris - rappresenta
un anello di congiunzione tra l’idealismo del Rotary e il suo
mestiere o la sua professione».
Il termine servizio, con le sue implicazioni e il suo significato,
entra nel 1911 nella definizione del Rotary, che viene modifi-
cata in “organizzazione di uomini di affari e di professionisti
al servizio degli altri”. Il service above self (che è seguito al
più appropriato service before self) impone di improntare la
propria attività professionale al servizio della società.
In più di cento anni il Rotary, sempre attento all’evoluzione
della società e al mutare dei tempi, ha apportato continui
adattamenti, sostenuto da quanto affermava lo stesso Paul
Harris: «É bene che non ci sia nulla nel Rotary di così sacro da
non poter essere messo da parte in favore di cose migliori….».
Sono state ammodernate le classifiche e le procedure legisla-
tive; è stato consentito alle donne di far parte del sodalizio; il
programma Share ha modificato radicalmente la distribuzio-
ne dei fondi della Fondazione Rotary; è stata introdotta una
pianificazione strategica per più anni; la formazione dei diri-
genti è più attenta; la ristrutturazione delle zone ha portato al
riequilibrio della dimensione dei distretti; gli e-club si sono
aggiunti ai club tradizionali; la comunicazione si è arricchita
di molteplici riviste regionali; i programmi per i giovani sono
diventati prioritari.
Altri adattamenti si renderanno necessari per l’evolversi dei
tempi, ma avranno efficacia se rimarranno ancorati salda-
mente ai principi cui ho fatto riferimento.
Nella società postmoderna il soggettivismo ha messo al cen-
tro della storia il singolo soggetto, innescando una serie di
elementi negativi che hanno permesso al sociologo Zygmunt
Bauman di definire l’odierna società liquida perché le «situa-
zioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro
modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure.
17 Rotary Institute
ROTARY INSTITUTE
L'intervento del PDG Riccardo Giorgino.
Indietro per il futuro
L'intervento del PDG Riccardo Giorgino sui principi ispiratori del Rotary.
1...,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16 18,19,20,21,22,23,24,25,26,27,...64
Powered by FlippingBook