Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 20

ria della medicina una pagina luminosa - hanno permesso di
visualizzare al mondo intero la grandezza del Rotary e di con-
solidare il suo prestigio dando senso alla nostra appartenenza
e ragioni per la partecipazione.
Ma l’immagine del Rotary è affidata anche ai club e ai soci
che ne fanno parte. È necessario che i club, pur concorrendo
alla realizzazione di obiettivi internazionali, continuino a im-
pegnarsi per il territorio in cui vivono con azioni di interesse
pubblico. Ricordo che la prima attività benefica realizzata dal
club di Chicago fu la costruzione di public comfort stations
nella piazza del municipio di Chicago.
Ogni club, e il Rotary nel suo insieme, deve configurarsi co-
me un “soggetto sociale” che lavora per la comunità in cui
opera e come tale deve mettere a disposizione della comunità
il proprio bagaglio di conoscenze per sviluppare un’azione
civica (civic work) che sia insieme umanitaria e culturale,
propositiva per gli sviluppi evolutivi della società.
In una società multietnica e multirazziale coabitano dif-
ferenti gruppi linguistici, culturali e religiosi e coesistono
diversi sistemi valoriali. Il confine culturale è fluido: pluralità
e dinamicità degli elementi contribuiscono alla formazione
delle identità. È necessario che ogni club faccia riferimento
a una cultura “territoriale” per saper leggere la complessità
del contesto in cui opera e risolvere la tensione tra globale e
locale, ipotizzando, con un po’ di speranza, un mondo globa-
lizzato nella solidarietà e suggerendo, magari, riforme capaci
di incidere sugli assetti della società e nei rapporti tra i po-
poli. Questo è il “mantra” del pensare globalmente e agire
localmente, che può generare un’etica cosmopolita capace di
legare ciascuno di noi al resto del mondo.
Il Rotary, inoltre, espressione ampia e articolata di compe-
tenze scientifiche e professionali, dovrà assumere tutti i pro-
gressi tecnologici e scientifici per finalizzarli a un autentico
progresso dell’uomo e dovrà porsi, in futuro, come partecipe
delle scelte con responsabilità. Il sapere dovrà guidare le
azioni in modo che le conquiste della scienza e della tecnica
possano salvaguardare la vita dell’uomo e la sua dignità.
In un’era in cui la tecnica ha superato lo spirito ed è andata
più in fretta dell’anima, l’evoluzione dovrà avvenire con il
continuo ancoraggio ai principi fondamentali immutabili che
appartengono alla morale e che segnano il confine tra il male
e il bene.
In questi termini bisognerà responsabilizzare e coinvolgere le
giovani generazioni, alimentando in loro il desiderio e l’impe-
gno di una vita orientata verso una comunità che ha bisogno
delle loro competenze e delle loro esperienze.
Il Rotary di domani deve, quindi, mantenere saldi i principi
della sua nascita e della sua crescita e l’immutabilità dei suoi
valori non ridurrà certo l’attenzione all’evolversi della società.
La modernità va affrontata guardando al passato.
Indietro quindi per entrare nel futuro e per essere dono per
il mondo, come ci esorta il Presidente Internazionale. Il
dono, con la sua dimensione di gratuità, sconvolge la logica
dell’economia odierna, intesa come esclusivo profitto, e apre
il varco all’alterità che è richiesta di giustizia, assunzione di
responsabilità e condizione di pace.
SPECIALE
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ROTARY
novembre 2015
Il Presidente Ravindran si congratula con il Convener dell'Institute, G. Viale.
Il tocco di campana, a chiusura dell'Institute di Milano.
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