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ENDPOLIONOW
LE STORIE
Combatto la polio per ragioni personali
La prima volta che ne ho sentito parlare ero una bambina che
viveva in Brasile. All’epoca, il governo era impegnato a pro-
muovere le campagne di vaccinazioni che hanno permesso
al Brasile di diventare un Paese libero dalla polio nel 1989.
Sono stata fortunata. Non ho alcun ricordo di bambini o
adulti colpiti da questa malattia. Ricordo invece un cartone
animato ispirato al vaccino antipolio (“Zé Gotinha”, ossia il
Signor Goccia) che ha riscosso grande successo nel diffonde-
re la consapevolezza sull’importanza delle immunizzazioni.
Oggi, la vaccinazione fa parte della medicina di routine nel
mio Paese. Le madri portano premurosamente i loro figli dal
dottore per farli vaccinarli senza rendersi conto davvero quan-
to sia terribile questa malattia, dato che non hanno visto mai
in prima persona un caso negli ultimi due decenni.
La mia seconda esperienza personale con la polio risale a
cinque anni fa quando ho cominciato a lavorare per il Rotary
International. Ero orgogliosa di poter mettere a buon uso le
mie capacità comunicative per aiutare a promuovere le buone
opere di quest’organizzazione no-profit che fa leva su una
rete globale di volontari. Il mio impegno a favore della cam-
pagna End Polio Now è stato sempre appagante.
All’inizio di aprile mi sono recata in India in compagnia
della supermodella Isabeli Fontana, la nostra ambasciatrice
dell’iniziativa “Basta così poco”, per una campagna d’immu-
nizzazione sul posto. Avendo l’India ottenuto di recente la
Gabriela Klein, impegnata in una delle giornate di immunizzazione in India.
Moradabar, Uttar Pradesh, India. I rotariani distribuiscono gadget e scherzano con i bambini, durante le giornate di vaccinazione contro la polio.