Rivista Rotary | Ottobre 2015 - page 18

SPECIALE
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ROTARY
ottobre 2015
Nel 2013, ho avuto la fortuna di andare in Nigeria con un
team di 10 soci del Rotary guidati da Ann Lee Hussey, una
sopravvissuta alla polio e attivista per l'eradicazione della
polio. Abbiamo trascorso la maggior parte della nostra setti-
mana visitando i piccoli centri sanitari nello Stato di Kaduna.
Lo scopo della nostra visita è stato quello di conoscere i pro-
gressi fatti dalla Nigeria con l’obiettivo di diventare il pros-
simo Paese polio-endemico a essere dichiarato libero dalla
polio (cosa che poi si è realizzata). Abbiamo trascorso alcune
"giornate tipiche di un operatore sanitario", iniziando la gior-
nata alle 6:30 del mattino (usando spesso torce a causa della
mancanza di elettricità negli hotel).
Per le vaccinazioni mensili, i vaccini (non solo per la po-
liomielite) vengono consegnati nelle postazioni sanitarie di
buon mattino in piccoli congelatori che devono essere pre-
levati dagli operatori sanitari verso le 7:00. Molti di questi
volontari della sanità sono giovani madri che devono portare
i loro bambini sulla schiena. Ma lo fanno per aiutare a sfa-
tare il mito dell’avvelenamento da vaccino. Siamo partiti
insieme, anche a piedi, verso le zone rurali che erano a volte
si trovavano ad oltre un'ora di distanza. La postazione per le
vaccinazioni veniva improvvisata; poteva essere un vecchio
carretto per le verdure o una baracca vuota. Al nostro arri-
vo, andavamo in giro con un altoparlante per annunciare la
Eroi silenziosi dell'immunizzazione in Nigeria
certificazione ufficiale di Paese libero dalla polio, mi ha col-
pito il profondo impatto delle strutture e del sistema logistico
sviluppati per realizzare l’obiettivo dell’eradicazione.
Inoltre, per la prima volta ho potuto somministrare il vaccino
a un bambino e sedermi al tavolo con i rappresentanti locali
della Global Eradication Initiative. Ho visitato il reparto spe-
ciale dedicato alla polio presso il St. Stephens Hospital che
riceve finanziamenti dal Rotary e offre interventi correttivi e
fisioterapia gratuiti o a basso costo ai sopravvissuti alla polio.
Ho visto Isabeli Fontana ringraziare gli operatori sanitari per
aver raggiunto le popolazioni delle aree remote e parlato a ge-
nitori e ragazzi presso una scuola di un villaggio sull’importan-
za dell’igiene per prevenire le malattie. Ho potuto constatare
quali siano gli ostacoli reali agli sforzi dell’eradicazione e le
soluzioni intelligenti create dai singoli e dalle organizzazioni
per superarli, tra cui il coinvolgimento dei capi religiosi che
trasmettono il messaggio della sicurezza del vaccino.
Da questo mio viaggio ho portato con me la consapevolezza
di aver fatto la mia parte nel proteggere i bambini da una ma-
lattia prevenibile. In passato il mio impegno contro la polio è
stato di natura professionale, ma adesso sento che è anche
una mia responsabilità personale.
Dal lancio del programma PolioPlus nel 1985, il Rotary e i
suoi partner hanno aiutato a ridurre il numero di casi di po-
lio annuali da 350.000 a 370 casi confermati nel 2014, e
continuano a restare impegnati nel Paesi in cui la polio non è
stata ancora fermata: Nigeria, Pakistan e Afghanistan.
Il Rotary ha fornito oltre 1,3 miliardi di dollari e innumerevoli
ore di volontariato per oltre 2,5 miliardi di bambini in tutto il
mondo. Grazie a una nuova campagna, per ogni dollaro dona-
to al Rotary saranno corrisposti 2 dollari dalla Bill & Melinda
Gates Foundation fino a 35 milioni l’anno fino al 2018.
G
ABRIELA
K
LEIN
Stella Roy, durante la sua visita in Nigeria per verificare i progressi nel Paese.
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