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CONFERENZA PRESIDENZIALE
zioni: “niente come l’odierna tecnologia può agevolare l’ap-
prendimento di culture e credo diversi dai propri”. La Stone
ha incoraggiato i rotariani ad abbracciare le differenze, men-
tre imparano dal lavoro altrui. “Più noi comprendiamo l’o-
scurità di una parte avversa, meglio sapremo cosa fare, come
agire, e in cosa credere”.
In un video, l’ex Primo Ministro di Israele, Ehud Olmert, ha
elogiato l’approccio del Rotary alla pace e ha detto di credere
nella pace tra Israele e Palestina, la quale può aprire la strada
per la risoluzione di altri conflitti nel Medio Oriente. “Penso
che il Rotary, apolitico per natura, possa essere d’aiuto”, ha
detto Olmert. “Il modo in cui voi lavorate insieme e create
dialogo è molto importante per il processo della pace”.
Il Rotary fa progredire il mondo, accompagnandolo verso
cambiamenti importanti, dice il Rev. Greg Boyle, fondatore di
Homeboy Industries, programma di intervento e di reinseri-
mento di ex criminali, con sede a Los Angeles. “Il Rotary ha
deciso di smantellare le barriere che escludono le persone”,
spiega lo scrittore, autore di vari best seller, e prete cattolico.
“Voi rotariani sapete che dobbiamo collocarci al di fuori dei
margini, affinché questi margini possano essere eliminati.
Cercate di stare dalla parte dei poveri, degli impotenti, e di
coloro a cui la dignità è stata negata”.
L’arma più straordinaria del Rotary contro guerra, violenza e
intolleranza, è rappresentata dai programmi dei suoi Centri
per la Pace. Attraverso lo studio e le ricerche sul campo, i
borsisti diventano catalizzatori di pace e di risoluzione dei
conflitti. Prima nelle comunità di appartenenza, e poi in tutto
il globo. Dozzine di borsisti della pace del Rotary hanno par-
tecipato alla conferenza, per promuoverne gli intenti, e venire
a conoscenza di altre iniziative per la pace, aiutando i Rotary
club a comprendere il ruolo che possono ritagliarsi in questa
missione globale.
Il borsista Christopher Zambakari, laureatosi di recente
all’Università del Queensland (Australia), racconta che la
conferenza è un’occasione per aumentare la coscienza di
quanto altri stiano facendo per raggiungere la pace. “Alcune
persone hanno soltanto una visione locale della pace”, af-
ferma Zambakari, la cui società di consulenza collabora con
varie organizzazioni in Africa e nel Medio Oriente. “Un evento
come questo, con così tante e differenti prospettive, può
aprire connessioni e nuove possibilità di come tutti quanti noi
possiamo lavorare, per un mondo più pacifico”.
Tra gli altri relatori: Carrie Hessler-Radelet, Presidente dei
Peace Corps USA; Judge Daniel Nsereko, del Tribunale spe-
ciale per il Libano; Gillian Sorensen, senior adviser presso la
Fondazione delle Nazioni Unite; Steve Killelea, fondatore e
Presidente Esecutivo dell’Institute for Economics and Peace;
Mary Ann Peters, AD per The Carter Center ed ex Ambascia-
trice US in Bangladesh.
Janice Rutherford, rotariana, rappresentante della Contea di San bernardino.