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KENYA (1)
Se imbattersi in leoni, giraffe, elefanti,
leopardi e rinoceronti, è un evento raro per
i turisti che si avventurano in un safari, lo è
ancor di più per i kenioti, per i quali le riserve
naturali hanno un prezzo proibitivo. “Un tempo
questi animali si trovavano ovunque, ma con
l’aumento della popolazione e della domanda di
selvaggina oggi sono quasi scomparsi”, spiega
Preston Mutinda, che lavora come guida nella
cittadina di Kangundo, a circa 45 miglia a est
di Nairobi. Con l’appoggio morale e materiale
del Rotary Club Troy (Ohio - Usa), nel 2004
Mutinda ha aperto a Kangundo il Mutinda
Wildlife Education Center, una struttura
educativa di 8.000 metri quadri. Il centro si
ispira al Brukner Nature Center di Troy; nel
2001 Mutinda aveva studiato per un trimestre
nella cittadina americana grazie a una borsa
del Rotary club locale. Il Rotary Club Troy ha
donato oltre 40.000 dollari per l’allestimento
del Mutinda Wildlife Education Center e per lo
sviluppo dell'offerta culturale.
Il centro ha un flusso annuo di 20.000
visitatori, che possono ammirare video di
animali, tra cui esemplari di felini, conservati
con la tecnica dell’imbalsamazione. “I residenti
della nostra zona non si possono permettere un
viaggio nei parchi Masai-Serengeti per vedere
questi animali nel loro ambiente naturale, ma
possono vederli nei video”, commenta Mutinda.
“È straordinaria la reazione dei bambini
quando si trovano per la prima volta davanti
a un leone”. Anche se il leone in questione è
imbalsamato.
UNGHERIA (2)
Lo scorso giugno 21 giovani, selezionati da
altrettanti distretti rotariani, hanno partecipato a un
campo equestre di una settimana organizzato dal
Rotary Club Szekszárd nell’Ungheria meridionale.
All’iniziativa, giunta al suo terzo anno di vita, hanno
preso parte ragazzi e ragazze spagnoli, taiwanesi,
islandesi, turchi e di altri Paesi, tra i 15 e i 22
anni, che si sono esercitati nelle tecniche equestri,
quali il salto a ostacoli, la passeggiata a cavallo e
gli attacchi. Lingua comune era l’inglese. “Oltre
a imparare a cavalcare, i ragazzi hanno anche
stretto legami d’amicizia e conosciuto di persona
la cultura, il paesaggio e la leggendaria ospitalità
ungherese”, ha spiegato Pál Szrnka, Presidente
eletto del Club.
CAMBOGIA (3)
Il meningoencefalocele è una malformazione caratterizzata da
un’erniazione contenente tessuto cerebrale o fluido spinale con
fuoriuscita nella cavità sinusale; spesso accompagnata da protrusioni
del cranio, è rara nei Paesi industrializzati ma diffusa in Cambogia
e in altre regioni del sud-est asiatico. Dal 2013 a oggi il Rotary
Club Phnom Penh, in collaborazione con il Centro di chirurgia
pediatrica della capitale cambogiana, ha assistito 60 persone affette
da meningoencefalocele. Un gruppo ristretto di soci visita i villaggi
più remoti per individuare bambini e adulti colpiti da questo difetto
congenito del tubo neurale, che sembra causato dal consumo di riso
contaminato da muffe durante la gravidanza o da particolari condizioni
ambientali. 14 Rotary club e 7 singoli donatori, anch’essi rotariani,
di Regno Unito, Australia, Giappone e Stati Uniti, hanno contribuito
a finanziare gli interventi chirurgici, ognuno dei quali ha un costo di
circa 800 dollari.
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ROTARY
gennaio/febbraio 2016