TESTIMONIANZE
55 testimonianze
V
ALERIA
B
RAGLIA
li, nonché i programmi di studi professionali per la pace. In
questo modo diventa esso stesso uno strumento di pace, ma
soltanto se ciascuno dei soci ne è promotore. E per costruire
la pace ciascuno di noi deve sentirla e volerla dentro di sé e
verso gli altri.
Parole bellissime, ma non rischiano di rimanere un’utopia?
Forse, ma è l’auspicio che io mi sento di esprimere in occasio-
ne di questo 23 febbraio 2017, augurandomi che ciascuno di
noi contribuisca portando la propria goccia nell’oceano della
pace mondiale!
È stato superato il giro di boa dell’anno rotariano: può fare un
primo bilancio?
Sicuramente un bilancio positivo, sia sul piano della realiz-
zazione di quanto programmato, sia sul piano dell’incontro
diretto con molti soci del Distretto da cui é emerso tanto
entusiasmo, tenacia e progettualità nel portare avanti service
importanti, nonostante le difficoltà. Le visite ai club hanno
rappresentato un’esperienza significativa e indimenticabile
per quanto riguarda il confronto di idee, le iniziative, le inte-
ressanti e proficue dinamiche relazionali.
“I rotariani: cittadini dal locale al globale” è il significativo
motto che ha rivolto ai rotariani del Distretto 2120. Come lo
ha ideato e con quali finalità?
Punto di partenza di tale motto è stata la rilettura e riconsi-
derazione del concetto-proposta di
civic-work
di Paul Harris.
Occorre cominciare a lavorare occupandosi inizialmente dei
problemi della propria “città”. È necessario partecipare come
rotariani per essere cittadini attivi e responsabili a partire
dalla propria comunità locale per andare poi verso altri livelli
più ampi di città/comunità, come quelli globali. Per imparare
a vivere insieme in un mondo globale bisogna imparare a
vivere insieme nelle comunità alle quali si appartiene per col-
locazione naturale: il quartiere appunto, la città, la regione, la
nazione e via dicendo.
Ci sono temi e problemi dal “locale al globale”, e che rientrano
a pieno titolo nelle aree d’intervento della Fondazione Rotary,
ai quali noi rotariani non possiamo non dare il nostro contribu-
to. Sono tra gli altri: il disagio e le nuove povertà; le iniziative
e le attività umanitarie per l’accoglienza dei migranti, sempre
più pressanti e legate ai problemi dell’area del Mediterraneo
(da Papa Francesco definito come “mare di morte dell’uma-
nità”); la loro alfabetizzazione linguistica e la loro educazione
di base; la salute e la prevenzione delle malattie (non trala-
sciamo l’eradicazione della Polio); il rafforzamento del dialogo
interculturale e della pace; l’adeguato sviluppo economico e
comunitario; la salvaguardia della natura e dell’ambiente; la
valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale; l’investi-
mento nelle politiche giovanili; la sensibilizzazione alla cultu-
ra della legalità; e da ultimo, i problemi legati ai drammatici
eventi del terremoto (ricostruzione territoriale, psicologica e
morale). Tutti questi punti sono per noi rotariani espressione
ROTARIANI DAL LOCALEAL GLOBALE
Intervista a Luca Gallo
Governatore del Distretto 2120.
Il DG 2120 Luca Gallo
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