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ACQUA E STRUTTURE IGIENICO SANITARIE

61 aree di intervento

Opere di bonifica realizzate in Emilia Romagna.

Ci siamo riuniti a un tavolo con due amici rotariani: l’architet-

to Gianni Boeri, Presidente Emerito del Consiglio Nazionale

degli Architetti, già Presidente del Rotary Club Reggio Emilia,

e il geologo Luigi Zarotti, già Consigliere Nazionale dell’Ordi-

ne dei Geologi, rotariano da molti lustri.

Abbiamo ricordato un Convegno sul tema dell’acqua e della

sicurezza idraulica del 2011, e la partecipazione a quello

di Bologna nel 2015. Durante quest’ultimo Convegno, il

presupposto iniziale fu che “l’acqua è un bene prezioso da

salvaguardare e tutelare, ma è anche un elemento naturale

potenzialmente dirompente per l’impatto che nubifragi, allu-

vioni, mareggiate possono avere sul territorio”.

Gianni Boeri, forte della sua esperienza, anche internaziona-

le, ritiene che l'Emilia Romagna abbia saputo cogliere in que-

sti anni l’opportunità concreta per mettere in relazione fra lo-

ro gli strumenti pianificatori di qualità e sicurezza idraulica?

Il tema dell'acqua nella complessità dei suoi infiniti aspetti

è paradigmatico della difficoltà odierna di raggiungere la

sintesi ottimale delle soluzioni più efficaci. L'acqua investe

in modo storicamente determinante ogni aspetto della nostra

vita: economico, sociale, sanitario. Dovendo semplificare al

massimo, la tecnica, la politica e le ideologie hanno avuto

sopratutto qui un terreno di confronto non sempre equili-

brato, in particolare per le potenzialità che la prima, col suo

progredire, potrebbe offrire.

Luigi Zarotti, come ben sa l'agricoltura dell'Emilia Romagna

è evoluta, molto integrata con l’industria di trasformazione,

con un alto grado di meccanizzazione e con elevati indici

di produttività. Fattori fondamentali sono l’acqua e la sua

distribuzione, compito sicuramente non facile per i continui

cambiamenti climatici e con un generalizzato incremento

della temperatura. Come pensa possa essere affrontato un

siffatto problema e quanto in effetti si sta facendo?

La risposta putroppo è negativa. Allo stato attuale delle

conoscenze, vi è un sovra-sfruttamento, soprattutto delle

falde acquifere sotterranee, ben oltre un naturale equilibrio e

rispetto dei tempi di ricarico delle falde stesse. Attualmente,

purtroppo, si stanno depauperando “riserve” che andrebbero

tutelate per un futuro che si presenterà, prima o poi, certa-

mente critico, proprio a causa dei cambiamenti climatici,

oggi scientificamente confermati. Pertanto, non è giustificato

emungere acqua per scopi plurimi (in particolare agricoli),

utilizzando acque depositatesi 20-40mila anni fa, con il

rischio, per le generazioni future, di rimanere a secco. Vi è

inoltre un pericolo latente sulla costa romagnola: l’ingresso e

la sostituzione dell’acqua dolce con quella salata. Ciò è so-

prattutto dovuto al minor apporto di acqua dai bacini idrolo-

gici di monte che, in passato, avevano sempre mantenuto un

equilibrio con il loro apporto di acque reflue dai bacini stessi.

Gianni Boeri, qualche anno fa, durante la sua presidenza,

realizzò un importante Convegno, in collaborazione con il

Consorzio della Bonifica, sul tema dell’acqua, nel corso del

quale si evidenziarono luci e ombre. Ritiene che la regione sia

attrezzata per fronteggiare gli effetti del “nuovo clima”?

In quel Convegno il Rotary puntava a uno dei nodi princi-

pali, riguardante l'equilibrio idrico del territorio dell'Emilia

centrale, cioè della fascia destra del Po. Tale fascia ha

Boeri e Zarotti si confrontano sulle necessità del territorio del Distretto 2072

L'azione umana nel rispetto della natura