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C
ESARE
C
ARDANI
comasco tra persone illuminate come
Enzo Ratti e Federico Mantero, che
ne saranno poi i primi presidenti, op-
portunamente sollecitate da un gio-
vane socio, il Dottor Landriscina. Essi
avevano capito come l’introduzione
dell’elicottero nelle attività di soccor-
so, di cui a Como si era stati pionieri,
potesse rappresentare molto di più che
la disponibilità di un nuovo, moderno
ed efficace mezzo di intervento. Essa
poteva infatti essere l’occasione di un
ripensamento in termini operativi e
gestionali delle attività stesse per por-
tarle verso traguardi di maggior effica-
cia e di qualità più elevata a beneficio
dell’intero servizio emergenza urgenza.
Ripensamento che peraltro si è rivelato
un processo in continuo divenire senza
un effettivo termine per l’incessante
evoluzione tecnologica e l’apertura di
sempre nuove opportunità e che, per
alcuni aspetti, è ancora assolutamente
attuale.
L’innata attenzione ai processi organiz-
zativi aveva fatto distintamente cogliere
ai fondatori questo aspetto e aveva fat-
to intuire l’effetto trascinante che l’im-
piego efficiente di un mezzo complesso
ed esigente come l’elicottero potesse
avere. La Fondazione nasceva quindi
come uno strumento per mettere, in
qualche modo, al riparo un servizio
tanto prezioso da possibili inefficienze
legate a una gestione troppo burocrati-
ca o da inadeguatezze e intempestività,
dettate dal contesto generale in cui
il soccorso aereo si inseriva. Oggi le
cose sono profondamente cambiate e
piuttosto la Fondazione serve da sup-
porto per il raggiungimento di traguardi
operativi con carattere di innovazione
e/o per rendere concrete delle poten-
zialità del sistema di intervento con
l’elicottero, ancora lontane dall’essere
completamente sfruttate. Ciò conferma
comunque la funzione esemplare allora
già ben individuata.
Un ulteriore aspetto non marginale è il
fatto che la Fondazione nasce in ambi-
to comasco ma fin da subito, con intui-
zione felice dei primi dirigenti, cerca di
allargarsi, riuscendoci, all’intera realtà
delle province servite dall’elicottero,
anche la parte occidentale della Pro-
vincia di Bergamo allora fu interessata,
con una partecipazione plebiscitaria di
club e soci rotariani.
La costituzione della Fondazione e il
suo sviluppo presentano due conno-
tazioni tipiche del servizio rotariano:
l’attenzione all’interesse pubblico e
la professionalità. Due caratteristiche
che fanno della Fondazione non una
semplice organizzazione di raccolta
fondi da destinare all’acquisto di beni
e attrezzature da donare al servizio,
ma anche un laboratorio di idee che si
alimenta delle competenze di rotariani
qualificati: l’avvocato, l’ingegnere, il
commercialista, il medico, ecc., soci
dei club del territorio coperto dall’e-
lisoccorso e che, magari, siedono nel
Consiglio della Fondazione. Si sono
quindi acquistate e donate attrezza-
ture, automezzi, capi d’abbigliamento
specialistico e quant’altro di utile. Si è
anche favorita la diffusione della cul-
tura del soccorso nell’opinione pubbli-
ca, trasmettendo quel mix di capacità
tecnica e innovazione tecnologica, ma
anche di passione e coinvolgimento di
cui essa si alimenta.
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