ROTARY |
ottobre 2011
40
5% per l’industria e il restante 25% per
l’idrico potabile. Acquedotto Pugliese,
la Società che mi onoro di rappresenta-
re, gestisce il servizio idrico integrato,
ovvero le attività di captazione, potabi-
lizzazione, trasporto e distribuzione per
usi civili, collettamento e depurazione
dei reflui per i cittadini della regione Pu-
glia e per alcuni comuni dell’Irpinia. Le
sono estranee le attività inerenti l’uso
agricolo o industriale.
Ci vuole indicare i consumi medi regi-
strati, in atto, nel territorio di elezione
dell’Acqedotto Pugliese?
Ogni cittadino pugliese in media con-
suma circa 150 litri al giorno di acqua
potabile. Acqua utilizzata per lavarsi,
lavare gli indumenti e le stoviglie, per lo
sciacquone del water e, solo in minima
parte (circa 2 litri) per bere. Un consu-
mo nettamente inferiore a quello degli
Stati Uniti dove un singolo cittadino
arriva in media a consumare 800 litri e
comunque inferiore rispetto ad un citta-
dino di Milano. Il fatto che un cittadino
pugliese tenda a risparmiare l’acqua, o
comunque a farne un uso consapevole
si spiega forse - e sinceramente mi piace
pensare che sia così - con il fatto che la
Puglia è terra sitibonda, storicamente
assetata per la cronica assenza di ac-
que salubri in superficie e che l’arrivo
dell’acquedotto in casa sia stato vissuto
come una esperienza di vita ecceziona-
le. L’acqua in casa, infatti, non è un dono
di Dio. È una vera e propria attività in-
dustriale che richiede il lavoro di tanta
gente, tecnologia, impianti. Un impegno
quotidiano senza soste.
Passiamo agli aspetti più squisita-
mente economici, i costi.
In Italia, qual è il costo medio per litro
d’acqua? Dove si colloca la tariffa ap-
plicata dell’Acquedotto?
La ringrazio per la domanda perché
consente di chiarire alcuni aspetti fon-
damentali della nostra attività. Una fa-
miglia media pugliese che consuma 450
litri al giorno spende poco più di 70 cen-
tesimi. Una cifra assolutamente inferio-
re sia in termini assoluti che percentuali
rispetto a quanto speso per le altre uti-
lities (gas, energia elettrica) ma anche
meno dei tabacchi, secondo quanto rile-
vato dagli ultimi dati Istat.
La tariffa media applicata dall’Acque-
dotto Pugliese (che come tutti sanno è
stabilita dall’ATO, ovvero dall’Autorità
d’Ambito Territoriale Ottimale, un or-
ganismo consortile composto da tutti
i Sindaci del territorio servito) si trova
all’incirca al 40simo posto in Italia, poco
sopra la media. E questo, nonostante
Acquedotto Pugliese, a differenza degli
altri gestori italiani, deve sopportare in-
genti costi di acquisto dell’acqua grezza
da altre regioni, di trasformazione (ov-
vero di potabilizzazione) e di trasporto e
distribuzione (21 mila chilometri di reti
gestite) per farla arrivare nelle case dei
lembi più estremi della Puglia.
Un altro aspetto che, a quanto si scri-
ve e si legge, è quello delle ‘perdite’ di
acqua lungo i canali della distribuzio-
ne. Ci sa dire qual è la percentuale di
tali perdite, che si lamenta attualmen-
te sull’intero territorio nazionale e su
quello di Vostra competenza? E quali
rimedi a questo rilevante problema,
che è tecnico ma soprattutto economi-
co, le Autorità nazionali e regionali
vanno ponendo?
Negli ultimi anni Acquedotto Pugliese
ha sviluppato uno straordinario piano
di ricerca delle perdite e risanamento
delle reti impegnando oltre 150 milioni
di Euro, introdotto un nuovo modello di
gestione delle reti per il mantenimento
di più elevati standard di funzionalità
delle condotte e installato un innovati-
vo sistema di telecontrollo che permet-
te una distribuzione più razionale della
risorsa e interventi immediati in caso di
anomalie. Interventi che insieme hanno
permesso di risparmiare complessiva-
mente 50 milioni di metri cubi di risor-
sa e di ridurre le perdite fisiche al 35%,
sostanzialmente in linea con il dato na-
zionale.
Attualmente siamo impegnati nella pro-
secuzione del piano di risanamento del-
le reti ed avviato una nuova fase di inter-
vento tecnologico introducendo sistemi
di telecomando a distanza di punti stra-
tegici della rete. Altro discorso quello
delle perdite cosiddette amministrative,
ovvero quei volumi erogati ma non fat-
turati. In questo caso abbiamo avviato
diversi progetti tra cui Archimede, per
la lotta ai prelievi abusivi ed il ripristi-
no della legalità ed un piano - anche qui
straordinario - per la sostituzione dei
contatori obsoleti (300.000 negli ultimi
tre anni) che stanno dando buoni frutti.
Un particolare settore delle risorse
idriche è rivolto, da anni, al processo
di depurazione delle acque medesime.
Ci vuole cortesemente illustrare in sin-
tesi le finalità, i meccanismi e l’utilità
che il processo tecnico appena accen-
nato persegue e realizza? Mira essa ai
fini della migliore qualità dell’acqua,
ma soprattutto della migliore qualità
di vita dei nostri concittadini?
Acquedotto Pugliese gestisce oltre 180
depuratori dislocati lungo tutto il terri-
torio servito. Impianti tecnologicamen-
te avanzati, alcuni tra i più innovativi in
Italia nel campo della depurazione civi-
le che consentono un alto rendimento
e di restituire acque chiare e rispettose
dell’ambiente. Cartina di tornasole del-
la bontà del cammino intrapreso negli
ultimi anni sono l’aumento dei ricono-
scimenti in termini di bandiere blu di
Goletta verde conseguiti dalla Puglia.
Attualmente Acquedotto Pugliese è im-
pegnato anche nella gestione in via spe-
rimentale di impianti di affinamento per
il riutilizzo delle acque depurate in agri-
coltura e nella produzione di fertilizzan-
ti di qualità dalla trasformazione dei fan-
ghi provenienti dai processi depurativi.
Iniziative che consentono di trasforma-
re centri di costo in opportunità di svi-
luppo economico e di benessere per tut-
to il territorio, a beneficio dell’ambiente
e della qualità di vita complessiva dei
cittadini serviti.
In buona sostanza, quale bilancio,
1...,33,34,35,36,37,38,39,40,41,42 44,45,46,47,48,49,50,51,52,53,...69