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ACQUA PURA E SEMPLICE
quali deduzioni può trarre dalla si-
tuazione delle risorse idriche appulo-
lucane?
Per quanto riguarda il potabile molto è
stato fatto, anche se molto resta ancora
da fare per mettere in sicurezza il siste-
ma. Negli ultimi anni abbiamo lavorato
molto per minimizzare gli effetti delle
cicliche crisi idriche dovute alla siccità
con interventi anche strutturali. Sostan-
zialmente abbiamo lavorato lungo due
direttrici: da un lato per il risanamento
e l’efficientamento della rete, dall’altro
per il potenziamento delle capacità di
approvvigionamento e di trasporto del-
la risorsa. Ma deve essere chiaro che
solo attraverso il coinvolgimento di tut-
ti - agricoltori in primis che consumano
una larga parte della risorsa disponibile
- si può guardare al futuro con rinnovata
fiducia e speranza.
In definitiva, chiedo alla Sua vasta co-
noscenza della specifica materia, un
giudizio globale, una riflessione a volo
di uccello sulla situazione mondiale
delle risorse idriche.
Quali le strategie più valide e più ef-
ficaci perché la ‘sete del mondo’ trovi
finalmente sistemi e fonti di più ade-
guato appagamento, perché l’umanità
viva un domani di migliore salute, be-
nessere e pace?
In Acquedotto Pugliese abbiamo un
compito gravoso: garantire ai nostri
concittadini l’accesso ad un bene molto
prezioso, con la consapevolezza di non
disporne in misura illimitata. Il succes-
so del nostro compito, anche storica-
mente, deriva sostanzialmente da due
fattori: dalle nostre capacità di rispon-
dere nel migliore modo possibile alle
esigenze e necessità del territorio servi-
to; eppoi dalla capacità della collettività
di saper promuovere politiche condivi-
se di governo della risorsa attraverso
strumenti che esaltino il dialogo e l’inte-
grazione. Una ricetta che ha dato buoni
frutti e che potrebbe essere presa come
modello in tutte quelle realtà nel mon-
do in cui l’acqua rimane un elemento di
contrapposizione, una “fonte” di conflit-
ti - lasciatemi passare il termine - e non
di unione. L’acqua è vita e dall’acqua non
dovrebbe generarsi morte. Basti solo
riflettere sul fatto che la stessa Puglia,
fino a meno di un secolo fa era una terra
inospitale e insalubre per la sua man-
canza cronica di acqua corrente. La sua
rinascita si deve grazie alla disponibilità
e solidarietà delle genti meridionali ed
all’intervento dello Stato che ha avuto il
merito di saper tradurre quello spirito in
azioni concrete di sviluppo.
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