Rotary | Dicembre 2013 - page 46

COGLIERE L’ATTIMO
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ROTARY
dicembre 2013
Sono un narratore
che ha una frazione di secondo per
raccontare la trama. La parte più dura del mio lavoro non è mai
stata scattare fotografie. La maggior parte delle volte, è come
fare a trovare il cuore di una storia. Una storia può essere rac-
contata con uno o vari scatti, ma ovunque lo si faccia, è neces-
sario avere un punto di vista forte e la capacità di racchiuderla
nello scatto. Ci sono otto cose da ricordare.
Conoscenza.
Bisogna avere più informazioni possibile
sulla situazione o il soggetto che si sta per fotografare. Per
essere un buon fotografo sportivo ad esempio, capire il gioco
è essenziale. Neil Leifer, uno dei migliori fotografi di sempre,
conosceva ogni tipo di schema così bene che avrebbe potuto
essere un ottimo allenatore. La gente avrebbe parlato della sua
sconcertante abilità di individuare il giocatore giusto al posto
giusto e nel momento giusto. In qualche caso avrebbe potuto
anticipare la mossa successiva durante un incontro. Tutti que-
gli scatti brillanti provenivano dal suo duro lavoro come dalla
sua grande conoscenza e abilità. La conoscenza, la ricerca, e
la noia, sono essenziali per tutti i progetti fotografici, non solo
per la fotografia sportiva.
Anticipazione.
Fare una buona foto non è il risulta-
to della fortuna, ma dell’osservazione. Durante la guerra del
Vietnam, una delle mie foto mostrava un soldato che si faceva
strada da solo su una collina soffiata dal vento. Come lo vidi
dirigersi verso gli alberi frantumati dalle schegge pensai che
sarebbe stata una bella inquadratura e pregai che il soldato li
attraversasse. Fu una delle foto che mi fece vincere il Pulitzer.
Più recentemente stavo aspettando che il Presidente Obama e
sua moglie arrivassero al loro secondo ballo d’inaugurazione.
I rumors riguardavano il vestito della first lady: cosa avrebbe
indossato? Tutti gli altri fotografi si erano appostati nella par-
te destra e più lontana del palco per coglierli subito quando
fossero usciti. Decisi di andare da solo a sinistra. Quando gli
Obama arrivarono, la folla impazzì, urlando e applaudendo
mentre scendevano le scale. Dal mio posto avevo un’ottima
visuale della coppia, ma cosa più importante la vista migliore
sul vestito della first lady, che se per un momento era stato
trascinato dietro, adesso poteva essere mostrato in tutta la
sua gloria rossa. Nello stesso momento il Presidente la guardò
orgoglioso facendomi realizzare due scatti in un’inquadratura.
Non sempre funziona, ma in questo caso ero stato ripagato.
Pagine precedenti:
qualcun altro mangerà la
polvere. Tra un millisecondo questo impavido
cavaliere sarà definitivamente disarcionato dal
suo cavallo, a Tygh Valley All-Indian Rodeo, in
Oregon, USA 1966.
In alto:
questa foto del 1975, di un rifugia-
to cambogiano che indossa una medaglietta
identificativa a Phnom Penh, ha vinto il primo
premio al concorso World Press Photo.
A destra:
il lavoro di Kennerly in Vietnam nel
1971, compresa questa foto, gli ha fatto vince-
re il Premio Pulitzer.
Pagina successiva:
un cormorano sbatte le
ali al caldo sole del mattino, sulla spiaggia di
Venice in California, all’inizio di quest’anno.
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