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ROTARY
marzo 2013
per pavimentare la strada per preparare un migliore futuro
nel mondo. Del resto i Rotariani operano per costruire la pa-
ce nelle menti delle donne e degli uomini, per sviluppare un
processo forte, coerente e ra-
dicato nella nostra associazio-
ne. La responsabilità è perciò
di costruire una comprensione
globale, impegnandoci come
custodi e “avvocati” della
pace in ogni angolo del mon-
do ricordandoci con Indira
Gandhi che “Con un pugno
chiuso, non si può scambiare
una stretta di mano”. Alcuni
esempi qui, che, tra i molti, ci
riguardano da vicino: CIP Ita-
lia-Israele, una collaborazione
che porta in terreno neutro, in
Italia, a Rondine, cittadella
della pace, giovani di Egitto,
Israele, Turchia, Palestina,
Marocco, Algeria e Tunisia per
vivere insieme un periodo di
studio, di lavoro, di reciproca
frequentazione. Questi giovani
sperimentano la convivenza e
tornano a casa con una visione
diversa dell’“altro”, un’altra
valutazione del “diverso”, un desiderio di rivedersi, di ri-
manere in contatto. Per essi, trionfa l’umiltà di riconoscere
l’esistenza di pregiudizi, la soddisfazione di poter gestire in
autonomia e senza prevaricazioni la loro “primavera”, araba
o meno che sia, la convinzione che si forma in quei giorni
che ci sia un’alternativa, che esista dunque un accesso al
futuro e che occorra anticiparlo, costruendolo insieme ai
diversi da noi. Altro esempio, l’iniziativa di Pace nel Medi-
terraneo (MPI) che il Consiglio Esecutivo dei CIP ha varato
tra i suoi progetti pilota (il nostro PDG Mario Baraldi come
responsabile internazionale). Un progetto che parte da lon-
tano e che ha visto il nostro Paese impegnato in iniziative
che non sono finora riuscite ad operare sinergicamente e
la cui portata è stata in qualche misura limitata da una
visione ancora “distrettuale” invece che nazionale ed an-
zi internazionale. In questo
senso, sia in Italia che all’e-
stero, i CIP seguiranno una
politica di focalizzazione sui
temi di rilevante importanza
per le comunità delle singole
aree geo-politiche. Ciò che è
importante per i Paesi che si
affacciano sul Mediterraneo
infatti, può non esserlo per
i Paesi dell’estremo oriente
o delle Americhe. Il proget-
to pilota della Mediterranean
Peace Initiative promosso dai
CIP vedrà il coinvolgimento
dell’infrastruttura , dei rappor-
ti oggi esistenti con 13 Paesi
del Mediterraneo ed offrirà un
canale privilegiato per stimo-
lare non solo il mantenimento
e lo sviluppo coerente, effica-
ce e sinergico delle relazio-
ni tra Paesi del Mediterraneo
ma anche la realizzazione di
progetti volti in modo concer-
tato a promuovere la pace e la coesistenza, concentrando
l’attenzione e la focalizzazione su poche aree di interesse
prioritario quali, in questa zona, comprensione e conoscen-
za , salute, lavoro, giovani. Una sfida importante per il ruolo
dell’Italia rotariana.
Altro esempio berlinese sono stati gli interventi di Pierluigi
Marconi Presidente del CIP Italia-Grecia che ha cercato di
illustrare le possibili modalità di cooperazione con Paesi in
crisi economica come la Grecia coinvolgendoli nella predi-
sposizione di programmi per i giovani, sostenendoli nella
esecuzione dei loro progetti, operando ad una concreta soli-
darietà che cementa le relazioni. Marconi ha infine illustrato
“IN QUALITÀ DI MEMBRO DELLA PRIMA
GENERAZIONE A CRESCERE IN GIAP-
PONE DOPO LA SECONDA GUERRA
MONDIALE, HO CAPITO L’IMPORTANZA
DELLA PACE E IL SUO LEGAME CON
IL NOSTRO BENESSERE”, HA DETTO
TANAKA “LA PACE NON È QUALCOSA
CHE PUÒ ESSERE RAGGIUNTO SOLO
ATTRAVERSO ACCORDI, DA GOVERNI
O ATTRAVERSO LE LOTTE EROICHE. E’
QUALCOSA CHE POSSIAMO TROVARE
E CHE POSSIAMO RAGGIUNGERE OGNI
GIORNO E IN MOLTI MODI SEMPLICI”.
COMITATI INTERPAESE
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