INCONTRI
56
ROTARY
gennaio/febbraio 2014
ni del territorio. Si tratta di eventi, manifestazioni, iniziative
e progetti svolti in collaborazione con protagonisti del mondo
professionale, imprenditoriale e culturale intenti a compiere
azioni di responsabilità sociale, alle quali nessuno oggi può
più sottrarsi, con conseguente ritorno in termini d’immagine
pubblica, di motivazione dei soci rotariani e di risultato. È
in questa nuova forma di filantropia che il segmento del
sociale, di cui anche il Rotary fa parte, deve cercare la
chiave del sostegno alle iniziative umanitarie, perché possa-
no essere perseguite con successo.
Come si può esercitare nel mezzogiorno la consapevolezza
dell’essere rotariani e nell’essere rotariani?
Diventa sempre più necessario che il Rotary e i rotariani
proseguano nella politica di attenzione a ciò che ci circon-
da, partendo da un’analisi introspettiva del proprio esserci
nel mondo, del proprio ruolo nella comunità, delle proprie
responsabilità, dei propri vissuti auto ed etero riferiti, aven-
do come principi ispiratori e direttori del proprio essere e
agire: la consapevolezza che il Rotary è una scelta di vita,
una scelta morale, ricca di grande spiritualità ed eticità ed
attraversata dalla dimensione “profetica” del servizio; i valori
e le idealità del Rotary (servizio, amicizia, diversità, integrità
e leadership), la sua mission (servire gli altri al di sopra di
ogni interesse personale) e la sua vision (migliorare il mon-
do) come fondamento del pensiero e dell’azione rotariani;
l’appartenenza al Rotary come responsabilità individuale ed
impegno etico verso gli altri; la comunità d’insediamento
del Club come primo riferimento “vocato” per l’essere e
l’agire rotariani. In tal senso i club devono svolgere un ruolo
propulsore per le istituzioni locali, nell’evidente obiettivo di
contribuire al miglioramento della coesione sociale e della
qualità della vita dell’intera comunità: come non convenire
che il rinnovamento della politica, l’azzeramento della cul-
tura omertosa, la lotta all’illegalità diffusa, l’obiettivo di una
diversa qualità dello sviluppo economico, sociale e culturale
dei nostri contesti, non possono prescindere dal contributo
dei rotariani, dal nostro contributo, che, sulla scorta delle
valenze culturali, professionali ed etiche che esprimono i
nostri club, può, potrà (o potrebbe) seriamente concorrere ad
ed emergenze, ma sempre nel rispetto della dignità della
persona, delle identità e del valore della diversità, nella piena
convinzione che tali diversità rappresentano una grande risor-
sa per l’intera umanità.
C’è una forte spinta al cambiamento, all’innovazione, nelle
nostre società locali e globalizzate, c’è dunque una forte
spinta al cambiamento e all’innovazione nel Rotary.
Il Rotary moderno ha bisogno di stimoli e di novità, deve
essere percepito dai rotariani stessi, in primis, come associa-
zione attuale ed al passo con i tempi. Il contesto nel quale
siamo chiamati a servire è notevolmente cambiato e ciò ha
comportato che anche il Rotary si attrezzasse ad affrontare
nuove sfide di pensiero e di azione, di efficienza interna e di
efficacia esterna, per consentire alla associazione il conse-
guimento di concrete azioni di successo, confrontandosi con
le aspettative delle nuove generazioni, adeguandosi a tempi,
modalità, codici di comunicazione ed interazione, linguaggi,
interlocutori e partners; per essere sempre più efficace, de-
terminante, coinvolgente, efficiente e leader nell’affrontare
il mondo. Un Rotary, quindi, più aperto socialmente, più
pragmatico nelle scelte delle cose da fare, più “politico”,
nel senso della politica di servizio, meno burocratizzato, più
sostenibile: sarà il rotariano coinvolto coscientemente ed
emotivamente (Paul Harris parlava di “servizio con il cuore
e con la testa”) che rappresenterà la vitalità del Rotary per
il futuro. È poi molto importante realizzare azioni, attività e
progetti in partnership con altre associazioni, enti e istituzio-
