Rivista Rotary | Luglio Agosto 2014 - page 18

Consiglio Nazionale - Segreteria Generale
Il Consiglio Nazionale è venuto a conoscenza che in alcuni
Rotary Club d’Italia non tutte le tassative disposizioni rego-
lamentari riguardanti l’ammissione dei nuovi soci, vengono
rigorosamente osservate, il che in alcuni casi ha creato delle
spiacevoli situazioni.
Ripetiamo ancora una volta che le proposte di nuovi soci
devono essere fatte nel segreto più assoluto. Nessun rota-
riano ha la facoltà di chiedere a una persona estranea al
Rotary – prima ancora che essa sia stata proposta e che la
sua ammissione sia stata approvata secondo l’ordinaria pro-
cedura – se sarebbe eventualmente disposta a farne parte o
di farle comprendere in una maniera qualunque che vi è la
probabilità di introdurla nel Rotary. A questo riguardo vi sono
delle inderogabili disposizioni, alle quali nessun rotariano
può venir meno senza contravvenire al suo impegno d’onore
di accettare e rispettare lo Statuto e i Regolamenti del Rotary.
Chi commettesse simili indelicatezze, potrebbe mettere in
gravissimo imbarazzo il proprio Club e sarebbe passibile di
deplorazione da parte dei dirigenti del Club stesso. Il Consi-
glio Nazionale si è preoccupato di questo argomento, poiché
si è trovato di fronte a parecchi casi spiacevoli del genere,
che per l’avvenire occorre evitare assolutamente.
Le grandi opere - Autostrade
Quanti a bordo di una veloce automobile, hanno potuto per-
correre questa nuova e meravigliosa via di comunicazione,
hanno sentito dalle più profonde radici dell’anima risvegliarsi
mille sensazioni; hanno provato la vertigine della velocità
spinta alle estreme possibilità; hanno goduto il soffio lieve
di una potenza invisibile, spingente verso una mèta quasi
irraggiungibile.
Un viaggio di sogno
E quel sibilo dell’aria fessa dalla macchina divoratrice dello
spazio sembrava il suono interminabile di una magica sirena,
vaticinante chissà quale divina apoteosi. Chiudere gli occhi e
sognare, si poteva, uno di quei misteriosi rapimenti da fiaba,
raccontateci nell’età puerile, ché non un sobbalzo, non un
ostacolo, non una svolta turbava, per chilometri e chilometri,
quella fugace e monotona visione di verde, distendentesi ai
lati della interminabile striscia d’asfalto, liscia e pulita. E il
pensiero ricorreva inevitabilmente alle grandi strade con le
quali i consoli romani segnarono, in una sovrumana visione di
gloria, le tracce indelebili della civiltà latina; (...)
Si pensi che, secondo la convenzione stipulata col Ministero
dei Lavori Pubblici, essa avrebbe dovuto essere compiuta
entro il limite massimo del 31 dicembre 1925. E invece alla
fine di settembre 1924 le Autostrade Milano–Laghi erano
quasi totalmente portate a termine, con un anticipo di circa
15 mesi! Questo fatto costituisce un caso unico, più che ra-
comunicazione, settembre 1924
estratto dal numero di ottobre 1924
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