Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 33

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ROTARY FOUNDATION
La fase successiva del lavoro con gli studenti riguarda la mo-
dalità di pensiero dell’individuo, in generale, e la correzione
dei pensieri distorti, in particolare. È facile, infatti, incorrere
nell’abuso di termini, quali mai, sempre, nessuno, impiegati
abitualmente per descrivere delle incapacità personali o,
comunque, per rappresentare un atteggiamento negativo e
disfattista davanti alle situazioni della vita. Considerazioni
del tipo «Non ne faccio mai una giusta!», «Nessuno mi vuole
bene!», «Tutti ce l’hanno con me!», «Non me ne va mai bene
una!» sembrano, infatti, essere all’ordine del giorno nella
nostra società. Per questo motivo, occorre aiutare il bambino
a correggere il suo modo di rappresentare la realtà e a modi-
ficare gli elementi disfunzionali del suo disagio interiore. In
questo senso, è stata insegnata ai bambini l’importanza della
comunicazione. Una comunicazione che non avviene soltanto
attraverso le semplici parole ma mediante tutto il nostro corpo
e le nostre sensazioni: il corpo parla, le emozioni parlano, la
distanza tra le persone parla, e la comunicazione non verbale
risulta essere la più sincera.
In un viaggio alla scoperta delle emozioni, i bambini hanno
messo in scena delle piccole rappresentazioni sulla gioia, la
tristezza, la rabbia e la paura, per descrivere al meglio l’impor-
tanza dell’empatia e il valore dell’amicizia. Un altro esercizio
svolto dagli studenti è stato il percorso bendato, utile per la
comprensione del peso che ricopre la fiducia in se stessi e
negli altri. Quando si muove, il cieco deve avere una grande
sicurezza di quel che fa e deve affidarsi alla conduzione della
guida, a cui non è permesso parlare di modo che solo il lin-
guaggio non verbale possa guidare le due persone.
I risultati raggiunti dal progetto formativo sono più che sod-
disfacenti e lasciano ben sperare per l’operato presente e
futuro di A.I.D.D. con le nuove generazioni. A testimonianza
del successo di questo Global Grant vi sono le riflessioni e
i commenti di alcuni ragazzi di una classe V della Scuola
Primaria “Pisacane e Poerio”: «Queste “lezioni” mi hanno
trasmesso molta sicurezza e serenità: ora so che non devo
aver paura di fare le cose, che posso chiedere aiuto, avere
fiducia in me stesso e guardare non solo l’apparenza, ma nel
profondo»; «Mi sono fortificato e ho capito che noi non siamo
solo una classe, ma anche un gruppo molto solido e unito»;
«Questo corso mi ha insegnato che se non riesci a superare
delle difficoltà, non devi fumare, bere alcolici e drogarti, per-
ché ci sono altri modi e persone fidate che possono aiutarti.
Non bisogna abbattersi! Abbiamo rispolverato le nostre basi,
i nostri punti di appoggio, scoprendone di nuovi».
Il confronto aiuta a costruire il senso critico e a conoscere meglio le emozioni. I bambini si sono misurati con una serie di piccole sfide
che li hanno aiutati ad accrescere la propria consapevolezza, migliorando la capacità di interagire e relazionarsi con gli altri.
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