Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 35

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ROTARY FOUNDATION
soggetti border-line che non hanno alcun sostegno da parte
delle strutture pubbliche: non sono sufficientemente gravi
da essere istituzionalizzati, ma nemmeno in condizioni di
affrontare da soli le esigenze pratiche della vita. Insomma,
senza il supporto famigliare, sono abbandonati a loro stessi.
Kairos opera quindi per fornire, sia un alloggio, che un lavoro
all’interno di strutture protette con l’intento di cercare un
possibile recupero.
Al fine di trovare un’occupazione a questi giovani, Kairos
ha dato il via a una start up per l’attività di panificazione
industriale. Dopo i primi passi, il successo dell’iniziativa ha
imposto di ampliare la struttura, con la necessità di acquista-
re un nuovo forno per la panificazione; e, proprio in questa
situazione si è inserito il progetto di sovvenzione globale
del Rotary Club Abbiategrasso. L’attività di pianificazione e
progettazione della struttura ha coinvolto le professionalità
rotariane, realizzando quella sinergia che fa del Rotary un’as-
sociazione assolutamente ineguagliabile.
La procedura, consentita dall’avvento della visione futura
della Fondazione, ha permesso una snellezza e una rapidità
impensabili al tempo dei vecchi matching grants. La doman-
da è stata sottoposta nel novembre 2013. Nel giro di una
quindicina di giorni è giunta una prima risposta con richie-
sta di chiarimenti e dopo altri quindici giorni, prima della
fine dell’anno, la sovvenzione è stata autorizzata. Nell’aprile
2014 sono arrivati i soldi della Fondazione sul conto bancario
aperto dal club: nel giro di sei mesi abbiamo realizzato que-
sto importante progetto.
Un aspetto da non sottovalutare riguarda la precisione ri-
chiesta dalla Fondazione nel fare il rendiconto del progetto.
Si tratta di semplici documenti contabili, ma che devono
comunque essere forniti con la stessa diligenza che ciascuno
di noi userebbe se decidesse di finanziare un progetto im-
portante.
Tutto ciò deve rappresentare non un onere, bensì una vera
e propria pretesa per tutti noi rotariani. La garanzia della
serietà dell’operato di Evanston rappresenta un incentivo nel
continuare a contribuire alla Fondazione stessa, nella certez-
za che questi nostri apporti non sono dissipati, ma messi al
servizio di importanti progetti.
di MICHELE AZZIMONTI
— ABBIATEGRASSO—
HANNO
inziato nel 2011
con trenta chili di pane al
giorno. Oggi la produzione
giornaliera ha fatto passi da
gigante ed è balzata a 4 quinta-
li: pane fresco distribuito a
ospedali, mense scolastiche,
istituti di ricovero, come il
Golgi di Abbiategrasso e il Re-
daelli di Milano. Ai forni,
con divisa bianca e guanti, ci
sono i panettieri della coope-
rativaKairos. Panettieri inso-
liti: persone segnate dalla vi-
ta, che hanno patito e ancora
portano le cicatrici di disagi
familiari o di problemi psico-
logici.
Li ha riavvicinati alla vita
normale il lavoro di panettie-
re. A dare una mano alla Kai-
ros e al suo impegno sul fron-
te della fragilità umana ci ha
pensato il Rotary ClubAbbia-
tegrasso. Grazie alla benefi-
cenza dei rotariani, il panifi-
cio della Kairos ha potuto do-
tarsi di un nuovo forno. Un
regalo importante: l’impian-
to è costato circa 30mila euro.
La raccolta dei fondi ha costi-
tuito uno dei principali impe-
gni dei 3 direttori che si sono
succeduti alla guida del club
abbiatense: Aldo Buratti, Pao-
lo Bonecchi e, fra poco, Virgi-
nio Tagliabue. Un aiuto es-
senziale è arrivato dalla Fon-
dazione Rotary, che ha rad-
doppiato la somma messa in-
sieme dal club abbiatense. La
coop Kairos ringrazia.
«Il nuovo forno — spiega Ce-
sare Dalla Riva, presidente
della coop — ci ha permesso
di raddoppiare la produzio-
ne. Oggi sforniamo 4 quintali
di pane al giorno, ma l’obietti-
vo è di salire a 6. Stiamo lavo-
rando al potenziamento
dell’impianto elettrico per ri-
mettere in funzione il vec-
chio forno e sfornare altri 2
quintali di pane. Il Rotary ha
dato un’aiuto prezioso alla no-
stra cooperativa e nello stesso
tempo anche a quelle persone
fisicamente o psichicamente
fragili, che nel lavoro riesco-
no a reintegrarsi nella società.
Non importa l’età, diamo una
mano a tutti. Al nostro forno
lavorano persone dai 23 ai 50
anni». Il panificio si trova al
civico 42 di via della Folletta
ed è aperto al pubblico tutti i
giorni. Oltre al pane, anche
integrale, vengono realizzate
altre squisitezze, come biscot-
ti caserecci e pizzette.
Un nuovo forno per i benefattori del pane
CONSEGNA
Il forno è costato trentamila euro
(Sally)
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