Rivista Rotary | Giugno 2016 - page 54

3. La demografia fu un ulteriore elemento di destabilizzazio-
ne. Mentre in 50 anni, la popolazione europea smise di
crescere e aumentò la propria ricchezza, il numero della
popolazione araba triplicò, ingenerando analfabetismo e
povertà a causa di uno scarso sviluppo economico;
4. Il fabbisogno energetico dell’Europa favorì i paesi produt-
tori del Golfo, che utilizzavano la loro nuova leva finanzia-
ria per propagare un modello di vita dettato dalla sharia,
simile alle regole prevalenti ai tempi delle prime conquiste
dell’Islam;
5. I sistemi di governo dei paesi arabi che si rifanno alla sha-
ria e non riconoscono i Diritti Umani Universali proclamati
dall’ONU nel 1948 i cui fondamenti sono l’uguaglianza
del genere umano e la libertà di credo;
6. Nei sistemi educativi arabi si enfatizza a tal punto la reli-
gione, che il concetto di cittadinanza è subordinato a quel-
lo religioso. I sistemi di governo sono intimamente legati a
quelli religiosi, lasciando poca libertà di espressione ai po-
poli e privilegiando i cittadini musulmani rispetto agli altri.
Le situazioni sopracitate hanno lasciato i popoli arabi di-
pendenti dall’Occidente in tutto e per tutto: la tecnologia,
la cultura, le scienze. In vent’anni, 300 milioni di abitanti
del mondo arabo hanno prodotto 171 brevetti internazionali,
rispetto agli oltre 16mila brevetti della sola Corea del sud, il
PIL della sola provincia di Milano è superiore a quello dell’in-
tero Egitto. Un gruppo di 150 uomini di lettere, riunitisi ad
Alessandria, ha affermato: “Noi sappiamo che siamo gli ulti-
mi del mondo, i più nulli. Che cosa abbiamo prodotto in sette
secoli, a parte le guerre? Guardate gli Ebrei: sono 15 milioni
e hanno decine di premi Nobel, noi meno di cinque. Loro
hanno creato in tutti i settori, e noi con 1.5 miliardi niente”.
INTERNET E IL VILLAGGIO GLOBALE
Tanti poveri ma giovani arabi guardano a tanti ricchi europei
seppur anziani. Lo sviluppo dei mezzi di trasporto e l’elimina-
zione delle barriere tra gli stati hanno facilitato il movimento
dei popoli. La diffusione dei media, delle televisioni e di
internet spingono le giovani generazioni arabe a confrontarsi
con il modo di vivere dell’Europa. Vedono se stessi poveri,
con poca libertà di espressione, meno diritti per le donne,
alta disoccupazione, pochi mezzi di sussistenza. Il tutto con-
trasta con le immagini televisive dell’opulenza in cui vivono i
loro coetanei in Europa e con le descrizioni mirabolanti fatte
dai familiari emigrati che ritornano per le vacanze nel paese
nativo. Oltre all’assenza apparente della religiosità in Europa,
il contrasto della società del mondo arabo con l’Europa si è
allargato a causa dell’offensiva di gruppi che vogliono mo-
dificare le leggi a favore di un nuovo tipo di “famiglia” non
conforme alle tradizioni sociali arabe.
L’ISLAM È LA SOLUZIONE?
Il contrasto tra il passato glorioso e la realtà odierna del mon-
do arabo è abilmente manipolato da certi ambienti religiosi
con lo slogan “la soluzione di tutti i mali si trova nell’Islam”.
Secondo loro la rigida pratica islamica dovrebbe regolare la
vita sociale e familiare, e i rapporti tra i cittadini e le leggi
dello Stato; la mancanza della pratica religiosa ha causato lo
stato di inferiorità in cui si trovano oggi i giovani arabi in rap-
porto ai coetanei occidentali. Il motto ribadito frequentemen-
te dai media, nei testi scolastici e nelle prediche religiose è:
“Allah è il nostro obiettivo. Il Profeta è il nostro capo. Il Cora-
no è la nostra legge. La jihad è la nostra via. Morire nella via
di Allah è la nostra suprema speranza. Abbiamo conquistato
il mondo all'inizio perché abbiamo seguito il Profeta: allora
la soluzione è il ritorno al I secolo dell'Islam, al VII secolo
della storia”. Questo è il movimento fondamentalista, sono i
Salafiti, i Fratelli Musulmani, i fondamentalisti. Essi vogliono
il ritorno al I secolo, riprendendo il modello del “pensiamo
che la soluzione sia nel passato”, in riferimento ai passaggi
del Corano che convengono loro.
Queste “campagne pubblicitarie” sfruttano abilmente la fru-
strazione di certi individui, portandoli a gesti estremi in nome
dell’Islam quale soluzione dei mali in cui si trovano i paesi
arabi. Non c’è dubbio che forti interessi riescano a propagare
queste ideologie che non rispondono ai diritti umani univer-
sali adottati dall’ONU dal 1948.
A mio parere il terrorismo può essere sconfitto attraverso il
sostegno della maggioranza dei musulmani che amano la pa-
ce e che condannano il terrorismo stesso. Questa condanna
OPINIONI
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