Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 13

Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo
(IFAD) è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite,
finalizzata all'incremento delle attività agricole dei
paesi membri. Istituito dalla prima World Food Con-
ference del 1974, conferenza organizzata per rispon-
dere alla carestia in Bangladesh di quegli anni, l’IFAD
è stato ufficialmente riconosciuto come istituzione
finanziaria internazionale nel 1977. Quanto emerso
dalla conferenza mondiale ha mostrato come le cause
dell’instabilità e della carenza alimentare fossero do-
vute a problemi strutturali connessi alla povertà e alle
aree rurali, dove è concentrata la maggior parte della
popolazione indigente.
“La finalità del Fondo Internazionale per lo Sviluppo
Agricolo (IFAD) è mettere le popolazioni rurali povere
in condizione di raggiungere una maggiore sicurezza
alimentare, migliorare la qualità della loro alimenta-
zione, ottenere redditi più alti e rafforzare le proprie
capacità di adattamento”, attraverso il dialogo e la
collaborazione tra tutti gli attori sociali, produttivi ed
economici.
Dalla sua fondazione a oggi, il Fondo ha avviato e
attuato molti progetti in diverse zone bisognose,
riconoscendo la loro importanza nella crescita eco-
nomica mondiale: sono 120 i territori all’interno
dei quali l’IFAD tiene contatti diretti con la povertà
rurale in modo da migliorarne le condizioni per lo
sviluppo. L’obiettivo dell’IFAD è dunque quello di
finanziare progetti di sviluppo rurale, con lo scopo
specifico di assistere i più poveri tra i poveri – piccoli
agricoltori, pescatori, lavoratori senza terra, artigiani
rurali, nomadi mandriani e popolazioni indigene – per
incrementare la produzione agricola, aumentarne i
risultati, migliorare la salute, la nutrizione e gli stan-
dard dell’educazione.
Le azioni del Fondo Internazionale per lo Sviluppo
Agricolo, secondo stime divulgate dall'Organizzazione
Internazionale stessa, avrebbero raggiunto diretta-
mente un numero superiore a 400 milioni di persone,
che sarebbero state messe nelle condizioni di creare
una propria indipendenza alimentare ed economica in
aree rurali, mediante il lavoro agricolo.
I lavori sono stati aperti dal Presidente della Repubblica
Italiana, Sergio Mattarella, che ha ricordato come sostenere
l’agricoltura significhi contribuire trasversalmente a tutti gli
Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile e quindi sradicare le
cause profonde che spingono sempre più persone a emigrare.
Povertà e fame sono all’origine dei conflitti, dell’instabilità e
delle catastrofi umanitarie, sono il primo anello della catena
che occorre spezzare. “Diritto al cibo e all’acqua vuol dire
diritto alla vita”, ha sottolineato il Presidente Mattarella.
La novità degli obiettivi attuali è che l’approccio globale, la
povertà, la malnutrizione, l’inquinamento non sono esclusivi
di alcune aree, ma affliggono, sia pure in misura diversa, ogni
Paese. Ciascuno, senza esclusione, è chiamato a responsabi-
lità gravose e indifferibili. Nello spirito della nuova Agenda
2030, alla tradizionale assistenza allo sviluppo va sostituito
il concetto di un partenariato con le comunità destinatarie
degli aiuti, come autentico investimento, rispettoso delle
peculiarità di ciascuna comunità, foriero di mutui benefici
e improntato a relazioni paritarie. In chiusura il Presidente
Mattarella ha ricordato come EXPO 2015 sia stato un foro
universale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo
sostenibile, contribuendo ad accrescere la consapevolezza
dell’opinione pubblica sull’importanza di questi temi e il
richiamo a un impegno storico che il mondo deve assumersi
verso le generazioni future, in particolare la “Generazione
Fame Zero” che sta per nascere e le cui speranze e attese non
possono essere deluse.
Nel corso dei lavori il Presidente
dell’IFAD, Nwanze, ha eviden-
ziato le modalità con cui IFAD
contribuisce allo sviluppo delle
aree rurali, sostenendo forme di
finanza, accesso ai mercati, im-
plementazione delle tecnologie
e delle pratiche e rafforzamento
delle istituzioni agricole, e in particolare i piccoli proprietari.
Le discussioni, i confronti e le tavole rotonde che si sono suc-
ceduti nei due giorni di lavoro hanno toccato diversi temi, tra
cui l’accesso ai finanziamenti, il coinvolgimento del settore
privato e l’innovazione.
13 partnership rotariane
PARTNERSHIP ROTARIANE
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