Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 21

Gates Foundation, con la quale la nostra band era stata as-
sociata per un po’ di tempo, stava collaborando con il Rotary
per debellare la polio. Capii immediatamente allora quanto il
Rotary stava facendo. Andai a cena con mio padre (onorando
il suo 40esimo anno nel Rotary) e quella sera vidi il livello
dell’impegno e l’immenso valore del Rotary. Quello fu il mo-
mento in cui io compresi.
EVANS:
Da bambino ero pienamente cosciente dei pericoli
della polio. Ogni estate in Galles, era molto temuta. Fu solo
quando il Dott. Jonas Salk sviluppò il suo vaccino che noi riu-
scimmo a colpire il virus. E anche dopo, bisognava affrontare
l’argomento con la gente. Questo è quello di cui si occupa il
Rotary.
la FILANTROPIA
THE EDGE:
È difficile dividere attivismo e filantropia, perché
ovunque tu dia il tuo tempo o i tuoi soldi, vuoi trarre vantaggi
da qualsiasi programma per poter ottenere i risultati migliori.
Per me questo spesso si trasforma in qualcosa collegato alla
musica, ovviamente. E spesso è molto personale. Per questo
dopo l’uragano Katrina diventai co-fondatore di una nuova
organizzazione benefica, chiamata Music Rising incentrata
sulla difesa della cultura musicale del New Orleans.
Ho incontrato tanti musicisti di quella zona, e siamo stati
capaci di convincerne molti a tornare al lavoro sostituendo i
loro strumenti. La fase successiva consisteva nel ri-attrezzare
scuole e chiese. Poi riuscimmo a stabilire un nuovo corso
di studi presso l’Università Tulane sulla musica della zona,
di cui vado molto fiero. È un progetto da lasciare in eredità
perché queste grandi tradizioni musicali sono documentate e
spiegate in modo molto più approfondito.
EVANS:
A tal proposito, ebbi un’interessante esperienza
giocando a golf con Bill Clinton nel 2009. Dividevamo la
stessa golf cart e lui iniziò a parlare di Music Rising. Ne
sapeva abbastanza ed era molto colpito perché in gioventù
andava spesso a New Orleans e si intratteneva con i musi-
cisti. Così era conosciuto a livello presidenziale! Non si può
mai sapere.
la MUSICA
EVANS:
Sono un tenore e continuo a cantare in un coro, seb-
bene non canti molto da solista come ero abituato a fare. Mi
piacciono quasi tutti i tipi di musica tranne il country. E la
musica tradizionale irlandese non mi fa impazzire.
THE EDGE:
Ho un paio di ricordi musicali che associo a casa
e ai miei genitori. Avevamo un pianoforte e un giradischi nel
soggiorno, tanto che quella stanza era sempre pervasa dalla
musica. Avevamo una raccolta di registrazioni classiche di mio
padre, alcune del grande Frank Sinatra, e alcune cose oscure
come Herb Alpert. Poi a una certa età, io, mio fratello e mia
sorella iniziammo a procurarci un paio di dischi tutti nostri.
Il nostro primo vero acquisto furono i Beatles. Comprammo
A Hard Day’s Night e Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.
Quelle furono le prime influenze che io associo alla casa.
Ma l’altra che ebbe un forte impatto su di me fu il canto della
chiesa. Nella nostra chiesa presbiteriana di Malahide c’erano
una serie di voci piuttosto discrete. Poi quando stavo tornando
a casa dai miei genitori in Galles, andammo alla cappella e
sentimmo un’intera congregazione gallese cantare gli inni in
quattro parti in perfetta armonia. Mi si rizzarono letteralmente
i peli del collo da quanto fosse incredibilmente potente.
il CANCRO
THE EDGE:
Non molte persone sapevano che alla mia figlia
più giovane fu diagnosticata la leucemia quando aveva sette
anni. Ci sono certe cose personali che semplicemente non
vuoi diventino di dominio pubblico. Fu un momento estrema-
mente difficile per tutta la famiglia e non volevo aggiungere
alcun tipo di copertura mediatica sulla questione. Incontram-
mo molte famiglie in situazioni ben più gravi della nostra. Le
possibilità di sopravvivere di nostra figlia sono sempre state
piuttosto alte. Tuttavia rimaneva una disgrazia. Ci aspettava
un periodo molto lungo di chemio da affrontare.
Quando tuo figlio è malato, come genitore la prima cosa che
cerchi di fare è di comprendere pienamente cosa sta succe-
dendo. Così mi immersi nella scienza delle cure contro il can-
cro. Trovai per caso l’Angiogenesis Foundation grazie a un ami-
co che mi raccontò di William Li, l’amministratore delegato.
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