Rivista Rotary | Marzo 2016 - page 42

depurazione delle acque reflue e smaltimento acque depurate
per sub-irrigazione; sviluppo di piccole e medie imprese nel
settore dei trattamenti delle acque mediante un master in
ingegneria ambientale; monitoraggio della qualità dell’acqua
del fiume attraverso analisi chimiche e microbiologiche; mo-
nitoraggio delle condizioni igienico-sanitarie della popolazio-
ne del villaggio (3H Grant #63560, 300.000 USD, RC Bari
Castello e RC Cotonou Marina, 2008).
Il progetto “Acqua sana per l’Africa” si è concluso il 29 lu-
glio del 2015 con l’approvazione da parte della Fondazione
Rotary del rapporto finale e della rendicontazione contabile
del 3H Grant, dopo aver brillantemente superato 3 ispezioni:
fattibilità alla presentazione; amministrativa; di merito.
I risultati ottenuti comprendono: la scomparsa del colera
nel villaggio negli ultimi 3 anni; la formazione di 2 tecnici
in Italia e in loco per la conduzione e la manutenzione delle
strutture; la costituzione di una società locale di gestione
delle infrastrutture realizzate; il raddoppio della popolazio-
ne per migrazione dai villaggi vicini; l’aumento del reddito
medio per vendita di acqua potabile nei villaggi vicini; la
diminuzione delle palafitte sostituite da case in muratura.
Questo è quanto si è realizzato con il progetto “Acqua sana”.
Desidero inoltre sottolineare che il contributo degli amici del
Rotary Club di Cotonou Marina, partner locale del progetto, è
stato determinante per garantirne il pieno successo. Questo
progetto non si sarebbe potuto realizzare senza la collabora-
zione, il supporto e l’impegno disinteressato di tanti volontari
rotariani del Distretto 2120, che ringrazio calorosamente, e
in particolare Eliana Centrone, Lorenzo Favia, Pippo Grame-
gna, Donato Ritella e, ultima ma non per ultima, mia moglie
Adriana, che mi ha seguito e supportato in questi 10 anni di
attività in Benin.
Indispensabile la fitta rete di relazioni costantemente soste-
nuta attraverso Internet. Numerose sono state le mie missioni
in Benin: 15 volte in 10 anni, per seguire i lavori, risolvere i
problemi e portare a termine questo sogno.
Il progetto, per la peculiarità dello studio ingegneristico, per
il sito individuato, per la complessità degli obiettivi persegui-
ti, nonché per la condivisione di ben 35 club del Distretto
2120, su invito di WASRAG (Water and Sanitation Rotary
Action Group) è stato da me presentato (relazione orale) al
Forum “Clean Water Summit” di Haiti (2007), alle relazioni
orali della Rotary Foundation, e ai Congressi RI di Los An-
geles (2008) e Birmingham (2009). Ad Assisi, inoltre, in
occasione dell’evento “Sorella Acqua”, il Presidente Interna-
zionale nell’anno 2011, Ray Klinginsmith, ha premiato “Ac-
qua sana per l’Africa” come uno dei migliori progetti italiani.
I punti di forza del progetto sono: gli obiettivi definiti e la
misura rigorosa dei risultati; l’istruzione e la formazione;
l’acqua, la salute, la manutenzione; la partnership e la co-
municazione. Tra i problemi in corso d’opera: le condizioni
ambientali molto difficili per l’esondazione del fiume So,
con frequente interruzione dei lavori e aumento dei costi; la
difficoltà con le imprese locali; la scarsa partecipazione dello
Stato beninese, privo di norme igienico-sanitarie; il lieve in-
cremento (10% circa) dei costi finali rispetto alle previsioni
progettuali. Costi globali del progetto: 526.076 USD, finan-
ziati dal Distretto 2120 (9,7%); dai Rotary club partecipanti
(27,9%); e dalla Fondazione Rotary (62,4%), di cui il 4,5%
con 3 Volunteer Service Grants. I club del Distretto 2120
hanno partecipato per meno del 30% del totale. Quindi si
può dire, come suggerì il nostro caro PDG Titta De Tommasi
nel 2010, che la Fondazione Rotary è veramente un salvada-
naio per i Rotary club.
G
iovanni
T
iravanti
SPECIALE
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ROTARY
marzo 2016
Le cisterne dell'impianto di approvvigionamento idrico a Lokpo, Benin.
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