FOCUS
28
ROTARY
ottobre 2016
Negli USA la polio non è più endemica dal 1979. Per-
ché i CDC sono ancora impegnati in questo progetto?
I CDC supportano tutti quei luoghi in cui la polio è ancora
endemica. Sono profondamente impegnato negli aspetti
che riguardano i risultati e il supporto delle nostre squadre,
inclusi: il lavoro in laboratorio, la presenza tra le comunità,
l’organizzazione di una possibile risposta, l’estensione della
capacità di medici e operatori locali e l’individuazione dei
casi, così da calibrare le nostre azioni e arrivare agli ultimi
baluardi della polio nel mondo.
Si stima che manchino ancora 1,5 miliardi di dollari
per eradicare la polio. Perché così tanti?
Fino a quando esisterà la polio, ogni nazione dovrà continuare
ad agire come se la polio possa tornare. Per ogni anno che
la polio sarà ancora in circolazione serviranno 800 milioni di
dollari. Servono vaccini, sorveglianza e mobilitazione sociale.
Tutto questo richiede il coinvolgimento della gente e la dispo-
nibilità di soldi. Oltre 400 milioni di bambini devono ancora
essere immunizzati, e la sorveglianza in più di 70 Paesi non
solo deve continuare, ma deve essere intensificata nel perio-
do in cui il virus sarà ancora in circolazione.
Gli USA hanno investito 2,9 miliardi di dollari per eli-
minare la polio. Come siete sicuri che queste risorse
non saranno sprecate quando la polio sarà debellata?
Una questione molto delicata. L'eradicazione è il fulcro, sia
dell'equità, sia della sostenibilità, perché riguarda tutti ed è
per sempre. Vogliamo essere sicuri che i sistemi costruiti per
l'eliminazione della polio saranno utilizzati per altre iniziative,
specialmente per rafforzare gli sforzi alfine di salvare le vite
dei bambini. Continuiamo a occuparci di epidemie di malat-
tie prevenibili con un semplice vaccino, come il morbillo. Se
potessimo fermare queste epidemie alla fonte, riusciremmo a
salvare più vite là e a risparmiare soldi ed energie qua.
Come lavora con gli altri governi per modificare i siste-
mi costruiti per la polio?
Uno dei modi principali per rendere i programmi sostenibili
è addestrando lo staff. Il personale che formiamo tende a ri-
manere nel proprio Paese di origine così da avviare la propria
carriera. Aggiornando le loro competenze, noi contribuiamo
alla stabilità della sanità pubblica e allo sviluppo del Paese
in questione. Il successo produce successo. Quando i Paesi
eradicheranno la polio, il successo li motiverà maggiormente
a investire soldi nell'immunizzazione o nella sopravvivenza dei
bambini, così da fare la differenza nel salvare vite.
Qual è la cosa più importante che devono fare i rota-
riani nei prossimi anni per mantenere questo impegno?
Non mollare. Il Rotary è stato formidabile nell'informare le
persone sull'importanza dell'eradicazione della polio e nel
lavorare in tutto il mondo. Il supporto continuo dei rotariani è
cruciale. Abbiamo imparato come si fa. Una volta che la polio
sarà debellata ci aspettano nuove sfide nella sanità pubblica.
Vogliamo assicurarci che le risorse derivate dall'eradicazione
della polio possano essere usate per indirizzare altri grandi
problemi in ambito sanitario.
Il lavoro per eradicare la polio può essere un paradigma
utile per altre questioni riguardanti la sanità pubblica?
Si, esistono delle lezioni importanti a riguardo, come l'uso
dei dati di laboratorio, i sistemi di sorveglianza, i centri di
emergenza, le squadre di risposta rapida e la mobilitazione
sociale. Tutte queste pratiche sono state perfezionate e sono
rilevanti per altre aree. Per esempio, lo staff coinvolto nell'e-
radicazione della polio in Nigeria è stato poi essenziale per
fermare l'ebola quando questa aveva colpito il Lagos. Hanno
assunto gente qualificata per i centri di emergenza, hanno
identificato e localizzato i contatti (persone in contatto diret-
to con un paziente di ebola), e hanno prevenuto quello che
era un piccolo gruppo colpito dall'ebola in Lagos prima che
divenisse un'epidemia.
Cambiando argomento: la resistenza verso gli antibio-
tici potrebbe essere il problema più serio legato alle
malattie infettive che bisognerà affrontare. Perché?
Stiamo affrontando la possibilità di un'era post-antibiotici. La
mancanza di cure efficaci con antibiotici non solo paralizzerà
la nostra capacità di prevenire e combattere le malattie infetti-