Previous Page  33 / 60 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 33 / 60 Next Page
Page Background

Come opera l’Associazione da lei presieduta?

Attuiamo tre modalità di intervento che vanno nella logica di

sviluppare il sistema sanitario locale e di abbattere il tasso di

mortalità infantile: costruiamo centri di cardiochirurgia pedia-

trica nelle aree più depresse, ogni mese organizziamo missioni

di speranza in diversi Paesi avvalendoci di oltre 150 volontari

provenienti da tutto il mondo e formiamo i medici attraverso

borse di studio. In 23 anni di attività, l’associazione ha effet-

tuato oltre 362 missioni operatorie e più di 2.736 interventi

cardiochirurgici, ha finanziato 313 borse di studio per medici

stranieri e ha partecipato alla realizzazione di 2 centri cardio-

chirurgici, a Damasco in Siria e a Shisong in Camerun, e di 2

terapie intensive pediatriche post operatorie a Lima e al Cairo.

Sostenibilità, imparzialità e trasparenza sono tra i

principi guida della vostra organizzazione e sono

punti in comune con il Rotary.

Ho conosciuto il Rotary oltre 20 anni fa e sono spesso invi-

tato alle riunioni per spiegare le nostre finalità e modalità

operative. Tanti club hanno contribuito ai nostri progetti

raccogliendo fondi. È un mondo che sento vicino, che met-

te in campo tante professionalità per raggiungere obiettivi

importanti. Solo restando nell’ambito sanitario penso alla

campagna EndPolioNow e rimango colpito da quanti sforzi

vengano profusi ancora oggi, dopo 30 anni, per arrivare a

debellare completamente questa grave malattia invalidante.

È un esempio da seguire per tutte le associazioni che operano

per fare del bene nel mondo.

Volontariato e professionalità. Anche in questo ca-

so l’analogia con il mondo rotariano è molto forte.

Ogni missione nei Paesi dove è necessario il nostro aiuto si svol-

ge con la partecipazione volontaria di un’équipe specializzata

composta da cardiologi interventisti, cardiochirurghi, perfusio-

nisti, anestesisti rianimatori, infermieri di terapia intensiva e

di sala operatoria. Prima di intervenire verifichiamo l’effettivo

grado di urgenza del Paese, il tipo di emergenza umanitaria, le

caratteristiche del sistema sanitario locale: ogni intervento viene

condiviso con i governi e le organizzazioni presenti sul territorio,

così che si possa rispondere pienamente alle esigenze della po-

polazione. L’Associazione crede nelle persone e cerca di mettere

sempre i volontari che partono in missione nelle condizioni mi-

gliori per sviluppare appieno le loro potenzialità; non solo, crede

nelle potenzialità delle risorse locali e nella possibilità per loro

di fare la differenza. Insieme ai volontari parte spesso anche un

container con tutte le attrezzature necessarie alla diagnosi, alle

operazioni e alla cura dei bambini.

Altro aspetto molto importante: la formazione.

La nostra Associazione, oltre all’assistenza e alla cura dei

bambini malati, si occupa anche di creare le condizioni

necessarie per uno sviluppo sanitario sostenibile dei Paesi

in cui opera, formando sul campo i medici locali, così che

possano diventare loro stessi artefici del cambiamento.

Prossimi obiettivi?

Nel mondo ci sono più di 5 milioni di bambini malati di cuo-

re. Ogni anno ne nascono 1 milione, di cui 800 mila di fatto

con un futuro segnato perché nati in Paesi poveri, privi di me-

dici e strutture ospedaliere adeguate. L’Associazione ha già in

programma 6 missioni salva-vita nei Paesi in cui è necessario

il nostro aiuto (Giordania, Egitto, Senegal e Camerun), con

l’obiettivo complessivo di visitare 1.500 bambini cardiopatici

e tra questi operare i 100 casi più gravi.

A

NGELO

P

ARI

33 incontri

LE VOCI DEI SERVICE

INDICE