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A

LOIS

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ALMASSO

DI

G

ARZEGNA

43 cooperazione

COMITATI INTERPAESE

servazione del proprio patrimonio culturale, nonostante le

trasformazioni che con il tempo potrebbe subire.

Il dott. Roberto Cerrato, promotore del patrimonio dell’umanità,

sotto il patrocinio dell’Unesco, ha puntato l’attenzione su alcu-

ni importanti aspetti: la necessità di manutenzione e cura del

suolo pubblico, primo biglietto da visita per il turista; la conser-

vazione d’identità culturali e produttive diverse, quali la Langa

del Barolo, Grinzane Cavour, le colline del Barbaresco, Nizza

Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, e il Monfer-

rato degli Infernot; la presentazione del sito Unesco culturale

italiano rurale del vino a impatto ambientale zero, che rappre-

senterà il primo laboratorio di clima in Italia. Il prof. Giovanni

Barone Adesi, invece, ha trattato l’aspetto dell’agricoltura in

un’ottica di globalizzazione, dall’iperproduzione ai rischi dei

prezzi politici, fonte di scadimento della qualità del prodotto,

nonché dell’importanza delle materie prime, in particolare del

petrolio dal quale l’agricoltura dipende intimamente.

Il prof. Giovanni Calabrese noto medico ricercatore nutrizioni-

sta, ha tenuto una

lectio magistralis

sul significato del cibo,

analizzato come risultato tra territorio e ambiente. Il prof. Cala-

brese ha posto una domanda: «A cosa serve avere un ambiente

eccelso con un cibo di alta qualità, un motivo edonistico, un

appagamento del palato? Il motivo basilare è la salute, ovvero

la longevità. Non è il clima ambientale a influire sulla qualità

del prodotto alimentare ma il microclima. È la biodiversità, la

genetica del seme naturale a fare la differenza. Un esempio

tra molti è la “tonda gentile”, la nocciola della Langa, unica al

mondo per qualità organolettiche, un banale frutto secco che

madre natura produce spontaneamente nei boschi, sempre

che questi possano continuare a esistere». Il professore ha

concluso con una massima: «Non bisogna aggiungere giorni

alla vita, ma vita ai giorni», portando come esempio i numerosi

centenari presenti in questo territorio, elemento che sottolinea

la salubrità dell’ambiente e del cibo langarolo.

È terminato così l’importante incontro voluto dal Rotary Club

di Bra in cui l’elemento chiave, riportato in tutti gli interventi,

è quello di operare per mantenere un ambiente che per sto-

ria, cultura e produzione agricola è unico al mondo.

Di questo il Rotary International è cosciente e opererà al fine

di sostenere questo patrimonio dell’umanità.

I Comitati Interpaese, o CIP, sono una rete di club o distretti

Rotary tra due o più Paesi che collaborano a progetti di vario

genere. I gruppi vengono formati con l'approvazione dei go-

vernatori. La missione di un Comitato Interpaese consiste nel

connettere le persone per facilitare la creazione, lo sviluppo e

il progresso di un’effettiva e sostenibile rete internazionale di

relazioni bilaterali e di attività, per cogliere tutte le opportu-

nità di uno sforzo condiviso alfine di promuovere la pace e la

comprensione a livello mondiale.

I Comitati Interpaese fanno parte della nostra organizzazione

dal 1950 e, come certo saprete, rappresentano un’ulteriore

strategia per raggiungere gli obiettivi del Rotary. Una strategia

che guarda avanti nel porre le basi per relazioni più forti, più

positive e più efficaci tra le varie culture, coinvolgendo le

diversità e superando le barriere per:

• Servire come ambasciatori dei Paesi;

• Imparare cose nuove degli altri Paesi;

• Trovare club partner negli altri Paesi;

• Sviluppare reti di gemellaggi con altri club;

• Concentrarsi su visioni condivise e interessi comuni;

• Organizzare eventi per conoscere meglio gli altri, eliminan-

do gli stereotipi;

• Incoraggiare, attraverso le relazioni pubbliche, nuove fel-

lowships e possibili nuove amicizie;

• Cercare nuovi partner per interessanti progetti di club;

• Dare il miglior esempio possibile per una cooperazione

bilaterale di successo;

• Coinvolgere le nuove generazioni nelle attività dei CIP;

• Presentare un esempio significativo dei modi innovativi per

promuovere la pace e la comprensione;

• Supportare tutte le aree d’intervento del Rotary Interna-

tional.

Le attività e le iniziative dei CIP non sono in competizione

con gli altri programmi del Rotary, al contrario, i Comitati

Interpaese forniscono un importante supporto a tutte le ini-

ziative esistenti.

CIP: se ti piacerebbe saperne di più o se ti piacerebbe farne

parte, visita

www.rotary-icc.org

sezione ICC Discussion Group

o contatta il Coordinatore Nazionale CIP.

Cosa sono i CIP?

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