Previous Page  39 / 60 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 39 / 60 Next Page
Page Background

manca qualsiasi connotato etico. Questo mi consente di

affermare che, a monte della crisi economica, vi è fonda-

mentalmente una crisi etica, una crisi di valori, fondata

su un individualismo esasperato che rischia di distruggere

i fondamenti del bene comune. L’ispirazione neo liberista,

che alimenta, in gran parte, l’ideologia economicistica, fa

perdere di vista, da un lato, la responsabilità circa gli ef-

fetti delle azioni messe in atto e, dall’altro, il senso stesso

di giustizia che dovrebbe guidare le strategie di sviluppo.

Se vogliamo uscire da questa situazione abbiamo bisogno

di assumere una visione antropologica, fondata su una

concezione autentica dell’uomo visto come un essere es-

senzialmente relazionale che vive con gli altri e per gli altri.

L’uomo, infatti, esiste dentro una trama relazionale e quindi

in una comunità. Ora la nostra associazione si presenta

come una “bussola” efficace per aiutare l’uomo a superare

la condizione di isolamento e per inserirlo nella trama di re-

lazioni sopra citata. Questo comporta, da parte dei rotariani,

la piena consapevolezza dei valori rotariani fondamentali e

comporta anche la necessità di far sentire la nostra presenza

sul territorio, sia con la esemplarità dei comportamenti, sia

con l’attuazione di attività di servizio altamente significative.

Diventa fondamentale quindi che i club rotariani siano ricchi

di professionisti “eccellenti”, che si caratterizzano non solo

per ottime conoscenze e competenze tecniche ma anche

per l’adesione a un codice etico inteso come un insieme di

regole comportamentali orientate a promuovere il bene degli

altri, se così non fosse si correrebbe il rischio di avere a che

fare con “ottimi professionisti senz’anima”.

Come si possono innestare i valori rotariani nel

tessuto della società e ricollocare l’uomo al centro

della comunità, restituendogli dignità e valore per

non considerarlo un numero, un fattore produtti-

vo, un ingranaggio economico?

Penso che le risposte date alle domande precedenti conten-

gano alcuni principi di fondo. Desidero aggiungere che l’at-

tuale società si caratterizza per un deficit formativo, ossia il

problema dei problemi è la mancanza di attenzione alla piena

formazione di ciascuna persona.

Se si restituisce centralità al processo formativo della perso-

na sicuramente si potrà contrastare ogni tentativo di usare

l’uomo come un “fattore produttivo”. Ora i valori rotariani,

che sono i valori dell’uomo, possono dare un notevole aiuto a

questo processo di cambiamento in “senso umano”. C’è però

una condizione da soddisfare: occorre che i rotariani siano

testimoni credibili di questi valori. Per questo nei nostri club

si dovrebbe fare un minimo di riflessione su tali tematiche,

unitamente a una azione formativa che è poi sensibilizzazio-

ne ai valori rotariani.

Contribuire allo sviluppo economico e comuni-

tario è un impegno per ciascun rotariano: come

hai coniugato la tua attività professionale e come

hai guidato i rotariani del Distretto ad agire in

tal senso, in particolare nell’anno in cui sei stato

Governatore?

La mia azione, sia professionale, sia rotariana, ha avuto un

valore fondativo, al quale non ho mai rinunciato: la persona

umana, valore che viene riconosciuto a ogni uomo quali

che siano le condizioni del contesto in cui ogni persona

vive. Mi sono pertanto sempre adoperato per promuovere

la formazione umana legandola alla realizzazione del bene

comune che è da intendere come «l’insieme delle condizioni

della vita sociale che permettono ai singoli, come ai gruppi,

di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più

speditamente». Sia come professionisti, sia come rotariani,

siamo chiamati a lavorare per contribuire a fornire a chi è nel

bisogno l’insieme degli elementi determinanti per la crescita

umana e che costituiscono quello che Amartya Sen indica

con il termine di “capacitazione”. Come dirigente scolastico,

il mio impegno primario si è diretto agli “ultimi”, lavorando in

scuole il cui contesto sociale di riferimento era caratterizzato

da condizioni socio-economiche deprivate.

Anche come Governatore, le mie azioni hanno avuto questo

orientamento; uno dei miei slogan recitava: «Insieme, alla se-

quela di Paul Harris, sul passo degli ultimi». Questo principio

ha dato origine a numerosi progetti e iniziative. Ne cito uno

per tutti: mi riferisco al Forum Nazionale di Marsala, dedicato

al Mediterraneo Unito e che ha dato origine ad alcune attività

39 incontri

LE VOCI DEI SERVICE