manca qualsiasi connotato etico. Questo mi consente di
affermare che, a monte della crisi economica, vi è fonda-
mentalmente una crisi etica, una crisi di valori, fondata
su un individualismo esasperato che rischia di distruggere
i fondamenti del bene comune. L’ispirazione neo liberista,
che alimenta, in gran parte, l’ideologia economicistica, fa
perdere di vista, da un lato, la responsabilità circa gli ef-
fetti delle azioni messe in atto e, dall’altro, il senso stesso
di giustizia che dovrebbe guidare le strategie di sviluppo.
Se vogliamo uscire da questa situazione abbiamo bisogno
di assumere una visione antropologica, fondata su una
concezione autentica dell’uomo visto come un essere es-
senzialmente relazionale che vive con gli altri e per gli altri.
L’uomo, infatti, esiste dentro una trama relazionale e quindi
in una comunità. Ora la nostra associazione si presenta
come una “bussola” efficace per aiutare l’uomo a superare
la condizione di isolamento e per inserirlo nella trama di re-
lazioni sopra citata. Questo comporta, da parte dei rotariani,
la piena consapevolezza dei valori rotariani fondamentali e
comporta anche la necessità di far sentire la nostra presenza
sul territorio, sia con la esemplarità dei comportamenti, sia
con l’attuazione di attività di servizio altamente significative.
Diventa fondamentale quindi che i club rotariani siano ricchi
di professionisti “eccellenti”, che si caratterizzano non solo
per ottime conoscenze e competenze tecniche ma anche
per l’adesione a un codice etico inteso come un insieme di
regole comportamentali orientate a promuovere il bene degli
altri, se così non fosse si correrebbe il rischio di avere a che
fare con “ottimi professionisti senz’anima”.
Come si possono innestare i valori rotariani nel
tessuto della società e ricollocare l’uomo al centro
della comunità, restituendogli dignità e valore per
non considerarlo un numero, un fattore produtti-
vo, un ingranaggio economico?
Penso che le risposte date alle domande precedenti conten-
gano alcuni principi di fondo. Desidero aggiungere che l’at-
tuale società si caratterizza per un deficit formativo, ossia il
problema dei problemi è la mancanza di attenzione alla piena
formazione di ciascuna persona.
Se si restituisce centralità al processo formativo della perso-
na sicuramente si potrà contrastare ogni tentativo di usare
l’uomo come un “fattore produttivo”. Ora i valori rotariani,
che sono i valori dell’uomo, possono dare un notevole aiuto a
questo processo di cambiamento in “senso umano”. C’è però
una condizione da soddisfare: occorre che i rotariani siano
testimoni credibili di questi valori. Per questo nei nostri club
si dovrebbe fare un minimo di riflessione su tali tematiche,
unitamente a una azione formativa che è poi sensibilizzazio-
ne ai valori rotariani.
Contribuire allo sviluppo economico e comuni-
tario è un impegno per ciascun rotariano: come
hai coniugato la tua attività professionale e come
hai guidato i rotariani del Distretto ad agire in
tal senso, in particolare nell’anno in cui sei stato
Governatore?
La mia azione, sia professionale, sia rotariana, ha avuto un
valore fondativo, al quale non ho mai rinunciato: la persona
umana, valore che viene riconosciuto a ogni uomo quali
che siano le condizioni del contesto in cui ogni persona
vive. Mi sono pertanto sempre adoperato per promuovere
la formazione umana legandola alla realizzazione del bene
comune che è da intendere come «l’insieme delle condizioni
della vita sociale che permettono ai singoli, come ai gruppi,
di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più
speditamente». Sia come professionisti, sia come rotariani,
siamo chiamati a lavorare per contribuire a fornire a chi è nel
bisogno l’insieme degli elementi determinanti per la crescita
umana e che costituiscono quello che Amartya Sen indica
con il termine di “capacitazione”. Come dirigente scolastico,
il mio impegno primario si è diretto agli “ultimi”, lavorando in
scuole il cui contesto sociale di riferimento era caratterizzato
da condizioni socio-economiche deprivate.
Anche come Governatore, le mie azioni hanno avuto questo
orientamento; uno dei miei slogan recitava: «Insieme, alla se-
quela di Paul Harris, sul passo degli ultimi». Questo principio
ha dato origine a numerosi progetti e iniziative. Ne cito uno
per tutti: mi riferisco al Forum Nazionale di Marsala, dedicato
al Mediterraneo Unito e che ha dato origine ad alcune attività
39 incontri
LE VOCI DEI SERVICE