53 parter nel servire
DIVENTA UN EROE SCONOSCIUTO
A
lessandra
B
ertelli
tore di sangue diventa altrettanto importante per contribuire
alla buona riuscita di un trapianto che comporta spesso tra-
sfusioni di supporto.
Raffaella Corti, Presidente di ADMO Lombardia, ha eviden-
ziato l’origine e le finalità dell’Associazione, commentando il
significato del messaggio correlato al convegno: “Diventa un
eroe sconosciuto”. Si tratta di due termini apparentemente
antitetici, ma nel caso della donazione del midollo osseo il
contrasto viene superato da una motivazione etica: chi dona il
proprio midollo osseo compie un grande atto d’amore verso il
ricevente di cui il donatore non conoscerà mai, per principio,
il nome. La disponibilità di chi dona è, dunque, gratuita, ano-
nima e senza limiti geografici: proprio in questo anonimato
consiste la grandezza del dono che risulta incondizionato.
Dagli iniziali 2.000 donatori del 1990, anno di fondazione
della Associazione, si è arrivati nel tempo a registrare in
Italia 380mila donatori (di cui 200mila in Lombardia): ep-
pure sono ancora pochi, ha evidenziato la Presidente, perché
occorre ricordare che non solo si verificano sempre più casi
di persone che necessitano di un trapianto per sopravvivere,
ma anche e soprattutto perchè ciascuna di loro potrà trovare
il midollo compatibile solo nella possibilità di un donatore
effettivo su 100mila.
Si è così entrati nel vivo della problematica dando voce agli
esperti medici che hanno offerto una visione più specifica e
tecnica della procedura del trapianto del midollo osseo.
Michele Malagola, ricercatore in ematologia presso l’Univer-
sità di Brescia, ha paragonato il sistema del midollo costituito
da cellule con diverse funzionalità a una grande fabbrica di
automobili che produce vari modelli (cellule) e dal primo
pezzo che viene assemblato (cellula staminale) all’auto finita
ci sono tutte le varie fasi di lavorazione per produrre differenti
modelli di auto. Nella misura in cui una cellula staminale si
ammala, si perde la variabilità funzionale e si crea un insie-
me di cellule malate che progressivamente “soffoca” e can-
cella la normale produzione del sangue, circolando nel corpo
e facendo stare male l’individuo.
Domenico Giupponi, Presidente di AVIS Lombardia, ha offer-
to una riflessione sull’importanza della donazione di sangue,
evidenziando come essa debba attuarsi grazie a una struttura
che supera i pregiudizi e favorisce assistenza anche a livello
istituzionale. Pertanto diventa il dialogo fra l’Associazione, i
donatori di sangue e le organizzazioni che si occupano delle
trasfusioni come degli interventi di trapianto.
Graziella Carella, responsabile del laboratorio istocompatibi-
lità degli Spedali Civili di Brescia, ha trattato il tema della
compatibilità e del ruolo del Registro IBMDR adibito alla regi-
strazione dei potenziali donatori di midollo osseo. L’analisi del
registro informatizzato consente di operare una lettura della
realtà e di effettuare anche un bilancio degli iscritti, rilevando
una forte crescita del numero dei giovani.
Sono seguite poi le testimonianze di un donatore e di due gio-
vani riceventi. Toccante il loro ricostruire l’esperienza trauma-
tica del trovarsi catapultati in brevissimo tempo da un “sentirsi
poco bene” al dover attendere con ansia e preoccupazione un
donatore compatibile per risolvere al più presto la situazione.
La ricevente Rosaria ha motivato la sua presenza afferman-
do di voler contribuire a esprimere gratitudine per chi l’ha
aiutata e chi continua a impegnarsi in questa missione di
sensibilizzazione. Al contempo ha inteso rivolgere le sue con-
siderazioni anche a chi si mostra egoista e disinteressato alla
problematica e pertanto, secondo lei, ha bisogno di sentire e
capire l’importanza del donare per la vita. Bisogna trovare for-
za e gratificazione - ha concluso la giovane - per impegnarsi
in ciò che si compie nel rapporto significativo fra istituzioni e
medici che con competenza e umanità svolgono un’opera di
fondamentale importanza.
A conclusione dei lavori, il Presidente del Brescia Capitolium,
Juri Senici, ha ribadito l’intento di proseguire nell’opera di
sensibilizzazione di tutti i soci rotariani su una tematica così
sentita. Ha espresso l’intento di dare una continuità all’at-
tuale service perché non risulti una semplice meteora che
venga in fretta dimenticata. Questo a maggior ragione perché
lui stesso alla fine ha dichiarato di essere stato donatore di
midollo osseo. Con queste ultime considerazioni si sono chiu-
si i lavori, ma si è aperto un nuovo capitolo nella lettura del
mondo della donazione.
INDICE




