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SPECIALE ENFASI PRESIDENZIALI / FAMIGLIA
lo sviluppo del sé, indica i valori, as-
seconda le aspirazioni, rimanendo per
tutta la vita punto di riferimento fonda-
mentale per l’individuo.
Non solo: vivendo noi all’interno di
una cultura e di una società an-
cora fortemente influenzate dal
cattolicesimo,
aggiungiamo
che la famiglia, nella maggior
parte dei casi, assolve an-
che al compito di educare
l’individuo alla fede, o per-
lomeno a quei valori di ca-
rità, accettazione, dialogo,
perdono che, pur avendo
radici nella nostra religio-
ne e quindi pur avendo una
connotazione ben precisa,
dovrebbero trovare posto in
qualsiasi società che voglia
definirsi etica.
Anche la Costituzione si occupa
della famiglia tutelandola con gli
articoli che vanno dal 29 al 31: in
essi la famiglia viene definita come
una società naturale fondata sul ma-
trimonio, in cui i figli hanno diritto ad
essere educati ed istruiti e ad avere tu-
tela giuridica e sociale, e che lo Stato
agevola nella sua formazione con mi-
sure economiche e altre provvidenze.
cità e dalla progres-
siva stabilizzazione delle
famiglie immigrate che hanno portato
a diversi cambiamenti e a compiti di-
versificati, soprattutto per i nuclei fa-
miliari che si trovano ad affrontare un
confronto interculturale non sempre
facile e molto spesso non cercato. In
loro aiuto vengono però una serie di
strutture e di associazioni che hanno
proprio il compito di guidare e soste-
nere l’interculturalità. Prima fra tutte
la scuola, in quanto primo luogo di so-
cializzazione per il bambino e per i ge-
nitori stranieri, al di fuori della propria
famiglia: istituzione di riferimento,
proprio la scuola primaria dovrebbe
essere un tramite, uno strumento di
comunicazione tra le famiglie italia-
ne e quelle immigrate, e tra
queste e la società: dovrebbe aiutare il
bambino con la sua famiglia ad inserir-
si nella nuova società, a conoscere e a
gestire i meccanismi che la regolano.
E se invece i membri di una famiglia
straniera sono diventati, dopo anni di
permanenza nel nostro paese, a tutti
gli effetti e di diritto cittadini italiani,
la loro famiglia sarà il momento e il
luogo per non perdere e dimenticare le
proprie origini, la cultura della loro ter-
ra, che per la collettività saranno vere
occasioni di arricchimento.
Se fin qui il riferimento per definire
la famiglia è stato quello di stato del-
la tradizione europea, quanto e come
cambia questo concetto riferito all’In-
dia, realtà culturalmente così diversa
RALE
Dal punto di vista storico la famiglia è
passata dall’essere considerata prima
nel suo modello patriarcale di inizio
‘900;
poi nel modello nucleare com-
posto da due genitori con i loro figli
nell’epoca moderna; infine nell’epoca
contemporanea il significato di fami-
glia si è allargato fino a comprendere
un numero molto vario di tipologie di
nuclei di persone non necessariamente
legate da vincoli di parentela.
Un processo facilitato dalla multietni-
IL FUTURO HA UN CUORE ANTICO
Intervista ad Antonio Strumia, Governatore del Distretto 2030
di Silvano Balestreri
Il futuro ha un cuore antico e la famiglia è l’architrave che regge la società umana, Rotary compreso. Famiglia, conti-
nuità e cambiamento sono le tre enfasi su cui il Presidente internazionale Kalyan Banerjee concentra il servizio rotariano
per costruire un mondo migliore, un mondo più felice, più sano e più pacifico. È un impegno che rilancia con forza Antonio
Strumia, Governatore del Distretto 2030. «La caratteristica principale del nostro Anno Rotariano - dice Strumia - è l’essen-
zialità e la concretezza». Ingegnere come Kalyan Banerjee, Antonio Strumia ama il pragmatismo e la concisione. Spiega: «Le tre
prioritàsono:lafamiglia,intesacomeilcerchiodellepersoneanoipiùvicine,eilcambiamentochesideveradicarenellacontinuità».
Governatore, che cosa è la famiglia per il Rotary? «La famiglia è il nucleo di base della società e anche per il Rotary è il punto da
cui possiamo cominciare a “realizzare il nostro lavoro a servizio dei singoli individui e di intere comunità”, come ripete il Presidente
Internazionale Kalyan Banerjee. Anche il motto del nostro Anno Rotariano “Conosci Te stesso per abbracciare l’umanità”, che fa
seguire l’azione a un approfondimento interiore, immagina che le attività di servizio partano dal nucleo primario della famiglia per
allargarsi al Club e poi all’intera comunità».
Che cosa significa continuità per il Rotary? «La continuità è la conservazione delle eccellenti tradizioni rotariane e la prosecuzione delle
azioni di successo intraprese in modo da creare un orizzonte temporale esteso per i nostri progetti».
Famiglia e continuità sono parole che sanno di antico. È così? «La caratteristica principale del nostro Anno Rotariano è l’essenzialità e la
concretezza e quindi l’estrema focalizzazione su pochi obiettivi, in sintonia con i messaggi del Presidente Internazionale, un imprenditore
che vive nella realtà economica di forte espansione dell’India. I tre obiettivi che ci vengono indicati sono famiglia, continuità e cambia-
mento e in particolare i primi due costituiscono l’asse portante su cui da sempre si sono costruite le innovazioni ed hanno quindi, a mio
modo di vedere, una connotazione in linea con i tempi che viviamo».
Più della continuità il Rotary non ha bisogno di innovazione e rinnovamento? «Il cambiamento e cioè l’innovazione è necessaria ad
adeguare il Rotary ad una società in forte evoluzione, ma che deve convivere ed anzi radicarsi nella continuità degli ultracentenari
tratti distintivi rotariani».
Quando il presidente internazionale parla di famiglia sembra ispirarsi a modelli lontani dalla società occidentale. Lo stesso
modello va bene anche nel Nord Ovest italiano? «Il modello di famiglia a cui si ispira ogni nazione e ogni regione è fortemente
influenzato dalla storia e dai modelli culturali, per cui ci sono indubbiamente differenze tra il modello indiano e quello ita-
liano, che stanno però attenuandosi per la forte osmosi culturale dovuta alla globalizzazione».
Come può il Rotary riavvicinare i membri della famiglia? «Coinvolgere la famiglia sia alle riunioni che nei progetti di
servizio è da sempre prassi normale di molti dei nostri club e questo contribuisce indubbiamente a una migliore
coesione familiare».
In che modo mogli, mariti e figli possono essere coinvolti nei progetti rotariani? «La famiglia rotariana è
composta dai nostri club correlati e cioè Interact, Rotaract e Inner Wheel; se ad essi appartengono i
componenti del nucleo familiare, ne consegue, tramite un interscambio costante, anche un coin-
volgimento familiare».
Kalyan Banerjee dice che se non potesse portare sua moglie Binota a un evento del
Rotary, non andrebbe all’evento. I rotariani italiani sono d’accordo? «La parte-
cipazione dei consorti e delle consorti alle conviviali rotariane varia da
club a club ed è anche correlata all’argomento trattato nel
corso della riunione: tutto senza automatismi».
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