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IFAD
In questo contesto di cambiamento, so-
no molti i fattori - sia di lunga data sia
relativamente recenti - che contribui-
scono a mantenere le famiglie rurali in
condizioni di povertà, le rendono poco
preparate a far fronte a nuovi rischi e
opportunità, e ostacolano la sicurezza
alimentare e un’adeguata nutrizione
nelle aree rurali. Tra questi fattori van-
no annoverati: un accesso precario e
insufficiente alle risorse naturali, so-
prattutto per quanto riguarda le donne
rurali; il degrado delle risorse naturali;
capitale umano e competenze limitate;
la debolezza del tessuto associativo
e delle organizzazioni rurali; scarso
accesso alle tecnologie e ai servizi
finanziari; integrazione insufficiente
nei mercati agricoli e nelle catene del
valore
2
; mancanza di opportunità di
impiego di qualità; carenze o errori a
livello delle politiche pubbliche e scar-
sa rappresentatività delle popolazioni
rurali nei processi di definizione di tali
politiche.
Dall’impennata dei prezzi degli alimen-
ti nel 2007-2008, la comunità interna-
zionale ha promosso diverse iniziative
volte ad aumentare la sicurezza alimen-
tare e migliorare la nutrizione, e molte
di queste prevedono il sostegno alla
piccola agricoltura. Allo stesso tempo,
è emersa una preoccupazione globale
riguardo al cambiamento climatico e ai
suoi effetti sull’agricoltura e sulle varie
attività che sono alla base del sosten-
tamento delle popolazioni rurali. Molti
paesi in via di sviluppo hanno iniziato
a dare maggiore priorità alla sicurezza
alimentare e alla nutrizione e, in alcu-
ni casi, a destinare maggiori risorse
pubbliche all’agricoltura. Anche le pro-
spettive di una maggiore cooperazione
tra i paesi del sud del mondo sono mi-
gliorate. È sempre più riconosciuto il
ruolo delle donne nell’agricolturae co-
me garanti della sicurezza alimentare e
della nutrizione a livello familiare, così
come la necessità di sostenerle in tale
compito con investimenti mirati. Tutti
questi sviluppi sono potenzialmente
positivi per l’agricoltura su piccola sca-
la e per la lotta alla povertà rurale.
Promettono bene anche per quanto
riguarda un miglioramento della sicu-
rezza alimentare e della nutrizione, sia
nelle zone rurali che altrove.
A fronte di questo quadro, il lavoro
dell’IFAD resta focalizzato sulle popo-
lazioni rurali povere, sulle loro occupa-
zioni e strategie per il sostentamento, e
sulla loro sicurezza alimentare. Resta
altresì focalizzato sull’agricoltura su-
piccola scala come importante fonte
di reddito e di prodotti alimentari per
molte famiglie rurali povere, oltre che
come motore di crescita economica
nelle aree rurali. Nel corso degli anni,
l’IFAD ha maturato una grande espe-
rienza che le conferisce un vantaggio
comparativo in questi settori. L’IFAD
collabora con altri soggetti per svilup-
pare progetti innovativi e solidi che
rispondono ai problemi e alle priorità
delle popolazioni rurali povere. Pro-
muove l’empowerment, ovvero l’eman-
cipazione sociale, economica, e poli-
tica degli uomini e delle donne poveri
delle aree rurali, delle loro organizza-
zioni e delle loro comunità. Si impegna,
inoltre, nel dialogo sulle politiche sulla
base della sua esperienza sul campo.
In un contesto globale che cambia, nei
prossimi anni l’IFAD sfrutterà questo
vantaggio comparativo per affermarsi
come attore leader e al tempo stesso
1 Nell’accezione usata dall’IFAD, il termine “agricoltura” comprende coltivazione dei campi, allevamento,
pesca artigianale, acquacoltura e sfruttamento delle risorse forestali.
2 Il termine “catena del valore agricola” indica una serie di attività attraverso le quali i beni agricoli sono
prodotti, distribuiti e consumati. Ogni catena del valore comprende una serie di attività e di attori “a monte”
e “a valle” della produzione, tra cui fornitori dei fattori di produzione, di servizi finanziari e di altri servizi,
contadini e allevatori, braccianti agricoli, operatori dei processi di trasformazione, trasportatori, commer-
cianti, consumatori, ecc. Nonostante il valore venga prodotto ad ogni livello della catena, nella maggior parte
dei casi i piccoli agricoltori e i braccianti percepiscono, per varie ragioni, solo una minima parte del valore
prodotto lungo una catena.
e
I
l quarto quadro strategico del Fon-
do Internazionale per lo Sviluppo
Agricolo (IFAD) riguarda il periodo
2011-2015. Presenta l’obiettivo ge-
nerale dell’IFAD per questo periodo, i
suoi obiettivi specifici e le aree tema-
tiche sulle quali si concentrerà.
Inoltre, illustra i principi di condotta
che orienteranno le operazioni del
Fondo e come l’IFAD intende rag-
giungere i risultati definiti nel quadro
strategico.
S
PECIALE
N
UTRIZIONE
©IFAD/Masy Andriantsoa – Per il 2050 si prospetta un in-
cremento della popolazione mondiale pari al 50%. Nutrire
9,1 miliardi di persone significherà richiedere ai paesi in
via di sviluppo il doppio della produzione attuale di cibo
1...,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14 16,17,18,19,20,21,22,23,24,25,...68