ROTARY |
settembre 2012
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IL ROTARY
sul territorio
N
el mese che il Rota-
ry dedica alle nuove
generazioni un even-
to nel Distretto 2110 Sicilia
e Malta testimonia concreta-
mente, già da qualche decen-
nio molti dei valori e dei prin-
cipi che in queste occasioni
vengono ricordati ed enun-
ciati. L’evento è l’Handicamp,
che si svolge dal 6 settembre
a Castelvetrano, sulla costa
della provincia di Trapani, e
ospita una ventina di persone
con varie disabilità offrendo-
gli una vacanza insieme con
rotariani di tutte le età: rota-
ractiani in prima fila, poiché
del Rotaract è l’iniziativa; e
rotariani, che si impegnano
in un contributo personale di
volontariato e di assistenza.
Quest’anno è la trentaduesi-
ma edizione; e anche questa
longevità è un valore forte
di un progetto spesso citato
come modello di dedizione,
spirito di servizio e occasione
di crescita (sopratutto di chi
vi presta servizio di volonta-
riato e assistenza) e sostenu-
to quest’anno dal governatore
distrettuale Gaetano Lo Cice-
ro.
L’idea ha preso corpo all’inizio
degli anni Ottanta, sostenuta
da una felice ituizione di Fer-
ruccio Vignola, allora presi-
dente del RC Castelvetrano
poi indimenticato e compian-
to PDG Ricorda Giuseppe
Pantaleo, oggi avvocato e so-
cio del Rotary Castelvetrano,
Valle del Belice: “Un manipo-
lo di impertinenti rotaractiani
e interactiani pensò che in
una forma di autogestione,
in verità ben organizzata e
controllata dal Club padrino,
potesse realizzare un campo
per ragazzi diversamente abi-
li. L’originaria principale mo-
tivazione di quei giovani era
quella di potersi mostrare e
sentire protagonisti meritevo-
li di riconoscimenti e lodi. Ma
già alla prima edizione il cam-
po divenne qualcosa di più”.
Pantaleo era uno di quegli
impertinenti”: “Erano tem-
pi - aggiunge - in cui spesso
un diversamente abile veniva
quasi nascosto dalla propria
famiglia e la sua presenza, ad-
dirittura in gruppo, all’inter-
no di locali pubblici era mal
sopportata da chi quei locali
gestiva”.
Gli impertinenti giovani, però,
grazie all’aiuto del PDG Vin-
cenzo Reale e della dolcis-
sima Signora Teresa (oggi
scomparsi; e a loro adesso l’
Handicamp” è intitolato) riu-
scirono non solo a entrare in
sintonia con gli ospiti meno
fortunati di loro, ma anche a
coinvolgere una intera pic-
cola comunità entusiasta di
condividere l’iniziativa sup-
portandola in ogni modo”.
Così la magia del servizio ro-
tariano, espresso nella forma
più pura e in condizioni tal-
volta quasi estreme da giova-
ni, per esempio, incuranti di
andare sotto le docce ad aiu-
tare i loro nuovi amici, si era
compiuta in quello che sareb-
be rimasto il primo vero “han-
dicamp” tutto rotariano del
Club di Castelvetrano Valle
del Belice. “E appena i giova-
ni ospiti del campo andarono
via, ricorda ancora Giuseppe
Pantaleo, ogni rotaractiano e
interactiano, solo pochi giorni
prima impertinente e troppo
pieno di sé, tra le lacrime ave-
va compreso di avere ricevuto
dai loro amici meno fortunati
infinitamente di più di quanto
avesse potuto dare in quel-
la meravigliosa esperienza”.
Quel messaggio, da allora
predicato da quei ragazzi, ha
cementato l’amicizia fra tanti
altri giovani, anche di gene-
razioni successive, animati
da un unico sentimento forte
e insopprimibile: l’amore per
l’altro che pone l’uomo al cen-
tro e al disopra di tutto.
Un linguaggio di carezze, di
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