Rotary | Dicembre 2013 - page 33

teplici fattori, anch’essi con una forte connotazione territo-
riale. Solo per citarne alcuni si ricorderanno qui: il problema
dell’accesso alle terre e all’acqua, spesso fonte di conflitti;
la vulnerabilità ai fattori ambientali, molto diversa a seconda
delle aree geografiche; il funzionamento delle istituzioni lo-
cali, a cominciare dal funzionamento dei mercati; ed infine
il problema degli investimenti privati, i quali, per almeno tre
decenni, hanno trascurato le aree rurali per poi riemergere in
modo consistente negli ultimi dieci anni con il controverso
fenomeno dell’acquisizione delle terre.
Il problema delle disuguaglianze nei livelli di sicurezza ali-
mentare e nutrizionale non è più solamente il risultato di una
divisione Nord-Sud o soltanto urbano-rurale, ma sempre più
di una divisione tra aree geografiche ricche e aree povere.
Al di là della dimensione etica della fame, è bene ricorda-
re che i costi per la società – da un punto di vista umano,
sociale, economico ed ambientale – sono elevatissimi, in
termini di perdita di produttività, salute, benessere, diminu-
ita capacità di apprendimento e ridotto raggiungimento del
potenziale umano. Tali disuguaglianze sono anche all’origine
di flussi migratori sempre più importanti che possono diveni-
re concause di tensioni sociali come è successo, ad esempio,
con la “primavera” araba.
Il Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite “Re-
alizing the future we want for all” inserisce le disuguaglianze
tra le otto problematiche più incombenti che “non sono
state esplicitamente inserite o adeguatamente considerate
all’interno degli Obiettivi del Millennio”. Le relazioni tra disu-
guaglianze e sicurezza alimentare e nutrizionale sono anche
analizzate nel rapporto Updated Comprehensive Framework
for Action (UCFA) preparata dalla High Level Task Force on
the Global Food Security Crisis (HLTF) delle Nazioni Unite
che riconosce tra le altre cose che la sicurezza alimentare
e nutrizionale risulta da un incremento delle disuguaglianze
nell’accesso e nel controllo delle risorse naturali, in partico-
lare terra e acqua.
Il ruolo di Vito Cistulli
È un esperto economista del settore agricolo, e lavo-
ra alla FAO dal 2003, con importanti responsabilità
nel campo della sostenibilità agricola, e delle politiche
di sviluppo rurale.
Prima di entrare alla FAO ha lavorato presso istituti
di ricerca economica e organizzazioni internazionali,
comprese l’UE, la Banca Mondiale, la commissione
dell’Oceano Indiano, l’UNEP/MAP (commissioni istitu-
ite dalle Nazioni Unite per la tutela Ambientale e del
Mediterraneo), come consulente freelance o mem-
bro dello staff. Ha realizzato politiche ambientali e di
sviluppo rurale, analisi e consulenze in quattro con-
tinenti. Tiene anche lezione agli studenti dei Master
e dei Dottorati in sicurezza alimentare e materie di
sviluppo connesse, e ha pubblicato manuali tecnici
sulle politiche di sviluppo agricolo e rurale. È stato co-
autore del libro “Economia ambientale per la crescita
sostenibile: un manuale per praticanti”.
33 obiettivi del millennio
OBIETTIVI DEL MILLENNIO
/ COOPERAZIONE
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,...84
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